Il prezzo della benzina è il vero mal di testa di tutti coloro che usano le quattro o le due ruote e le novità che giungono su tale argomento di certo non sono rassicuranti.
Il problema dell’elevato costo del carburante accomuna ormai da tempo la maggior parte dei paesi, soprattutto in Europa. Nello specifico caso dell’Italia sono state sfiorate vette che sicuramente finora erano inedite. Ciò genera grande preoccupazione soprattutto in coloro che non possono fare a meno di usare l’auto piuttosto che la moto, poiché urge per spostamenti sia personali che lavorativi. 
Purtroppo le ultime novità non aiutano a tirare un sospiro di sollievo. In media in alcune Regioni italiane il prezzo della benzina è di oltre due euro a litro. Anche al self-service e non soltanto in autostrada, dove il tetto massimo risulta ulteriormente superiore. Il governo sta pensando a una misura per venire incontro ai vari cittadini ed è quella di un bonus carburanti rivisitato sul modello della social card. Sebbene ancora non ne sia stato definito l’importo.
In autostrada, dopo alcuni approfondimenti, è stato rinvenuto che la tariffa media è di 2,046 euro al litro per il self. Nella rete stradale ordinaria la soglia dei due euro è stata superata allo stesso modo e la capofila è Bolzano, dove sono necessari 2,011 euro per un litro di benzina. La Regione che si mantiene più economica – ma il dato evidenza che si tratta di una differenza minima – è il Veneto: un litro di carburante costa 1,961 euro.
Caro benzina, il dato è sempre più preoccupante: le ultime
La ragione principale di un aumento così vertiginoso e costante è da ritrovare nel prezzo del petrolio, materia essenziale per la produzione del carburante. Il problema è che Arabia Saudita e Russia, fra i principali paesi che lo vendono al di fuori dei loro confini, hanno confermato un taglio nella produzione del grezzo per i prossimi mesi. Quindi ci saranno ancora aumenti. I consumatori, tramite le varie associazioni, chiedono un taglio delle accise. Ma il governo Meloni non prospetta tale soluzione. 
Si punterà su una nuova card. Tuttavia sarà per le famiglie con maggiori necessità. È probabile che ai meno abbienti arriverà sotto forma di bonus senza la necessità di sollecitarlo. Come accade per la carta acquisti spesa, la cui selezione è stata effettuata dall’Inps e dai Comuni insieme ai servizi sociali. Si vocifera che dovrebbe valere 150 euro, il sussidio. Tuttavia, è ancora presto per “dare i numeri”. Bisognerà attendere il prossimo Consiglio dei ministri, previsto fra qualche settimana, durante il quale la faccenda sarà analizzata come la più urgente. È da evitare anche una pericolosa crisi del consenso.