Nonostante lo abbiano realmente preso in considerazione, il vero progetto per trasformare la Porsche in una vettura sportiva fuoristrada non ha mai preso parte. Bello il Cayenne ma lei sarebbe stata davvero assurda!
Da quando la Porsche ha presentato il SUV Cayenne sul mercato le cose non sono più state le stesse. Il marchio di Stoccarda può vantarsi di essere uno degli artefici della moda dei crossover sportivi anche se dopo il veicolo con il logo di Porsche sono nati moltissimi concorrenti anche migliori di quest’auto, sotto certi punti di vista. Le cose comunque potevano andare molto diversamente, se solo questo veicolo avesse avuto seguito. 
Successo garantito…
Tra le auto più iconiche del nuovo millennio non si può non inserire un SUV che più di tutti ha cambiato il modo in cui questo tipo di vetture vengono concepite oggi come oggi. Stiamo parlando ovviamente del Porsche Cayenne, massiccio crossover sportivo uscito sul mercato proprio agli inizi del millennio e destinato a rendere la concorrenza tra marchi produttori di supercar molto più serrata.
Da quando il Cayenne ha visto la luce nel 2003 infatti quasi tutte le produttrici di supercar, senza escludere nomi come Ferrari, Rolls Royce e Maserati, hanno presentato almeno un crossover sportivo, visto il successo di un mezzo sicuramente tamarro ma che riesce ad unire le migliori caratteristiche di un fuoristrada ed una vettura ad alte prestazioni in un unico connubio. Le cose però potevano andare molto diversamente, forse non lo sapete…
L’idea folle
Proprio nell’anno in cui il Cayenne avrebbe visto la luce, un tuner svizzero chiamato Rinspeed ebbe più o meno la stessa idea ma realizzata a nostro modesto parere in modo ancora più convincente. Cosa manca al Cayenne a parte la possibilità di parcheggiare in una metropoli? Semplice, la capacità di muoversi fuoristrada! Nonostante l’altezza di terra, è risaputo che i SUV sportivi sono raramente adatti a sporcarsi davvero le gomme fuori da una strada asfaltata.
Allora, ecco l’idea assurda: perchè non prendere una Porsche 911 e trasformarla fino ad ottenere un mezzo fuoristrada ad alte prestazioni? Dopo tutto, in Australia dove le autostrade sono così lunghe e si alternano a tratti di terreno talmente dissestati su cui un veicolo veloce ma in grado di correre anche fuoristrada è fondamentale, questo tipo di automobile esiste da anni con il nome di utè. Allora, ecco nascere la fuoristrada tedesca.
Largo ai Beduini
Costruita in Svizzera partendo dal telaio di una normale 911 la Rinspeed Bedouin – il nome come è facile intuire deriva dalla popolazione nomade che si sposta nei deserti più inospitali del pianeta – è forse la Porsche più estrema che si sia mai vista, escludendo qualche tuning da pazzi della Gemballa di cui magari parleremo in un’altra occasione in modo molto approfondito. 
Le caratteristiche salienti della Bedouin erano i gruppi ottici realizzati in cristallo Swaroski che sicuramente erano tutto meno che economici ed il pianale posteriore che poteva alzarsi o abbassarsi a seconda della volontà del guidatore tramite un sistema di martinetti elettrici. Il motore era lo stesso della Carrera 2 ma con un paio di turbo extra per non rendere l’auto così pensante troppo povera sotto il punto di vista delle prestazioni.
Alla fine, con un propulsore da 420 cavalli, l’auto riusciva comunque a scattare da 0 a 100 in appena 5 secondi e rotti su strada e fuori. Piccolo problema che decretò la fine del progetto? L’auto complessivamente arrivava a costare oltre 280.000 Euro in un periodo in cui mezzi come questo non erano così tanto richiesti. Della Bedouin restano giusto poche immagini online ed il prototipo che non ebbe mai un seguito sul mercato. Chissà cosa sarebbe successo se l’avessero davvero messa in vendita.