Non è Valentino Rossi: è lui il vero eroe del motociclismo italiano, la sua impresa fa commuovere tutti

Conosciamo tutti Valentino Rossi, un fuoriclasse senza tempo. Ma oggi vogliamo parlarvi di un vero e proprio eroe delle due ruote.

Siamo abituati a godere di straordinarie imprese sportive, che spesso ci dimentichiamo di quelle umane. Tutti, chi più e chi meno, parliamo di fenomeni generazionali come Valentino Rossi o Marc Marquez, che hanno sicuramente colto nel segno e realizzato meravigliosi successi agonistici.

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Valentino Rossi è un fuoriclasse, ma non ha mai raggiunto le vette straordinare di quest’altro malato di motociclismo (fuoristrada.it – Canva)

Ciò però ci porta purtroppo a scordarci di quella che in fondo è davvero la grandezza umana in tutto e per tutto. Da sempre, l’uomo e la donna, sono caratterizzati da una forza che forse il 90% della popolazione nemmeno conosce. Siamo, fin dall’antichità, chiamati a rispondere alle difficoltà e alle avversità.

Ciò è dentro di noi, deve soltanto fuoriuscire. E’ difficile quantificare quanta forza una persona possa contenere e sprigionare in un solo corpo, ma un ottimo esempio può essere rappresentato dal protagonista del nostro articolo, padre di una storia incantevole e meravigliosa: un vero eroe, salvatore prima di sé stesso e – che ci crediate o meno – di molte altre persone.

Motociclismo, è qui l’eroe: la sua incredibile storia

Emiliano Malagoli è l’uomo di cui vogliamo parlare oggi. Perché la sua storia è straordinaria, epica, meravigliosa, nata da un dramma indicibile e proseguita in maniera poetica e felice. Tanto che si è tatuato dietro al collo la data dell’incidente che gli tolse la gamba destra il 30 luglio 2011, perché ‘mi ha reso migliore’. E noi ci crediamo. Perché quel 30 luglio di oltre dieci anni fa, quando stava rientrando a casa in moto di notte, perse il controllo della suo due ruote e cadde in un dirupo.

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Emiliano Malagoli, la sua storia è straordinaria (fuoristrada.it – Paralympic Riders)

Si risvegliò poi in ospedale, senza una parte della gamba destra e un dolore più forte di quello fisico. Perché Emiliano Malagoli non è appassionato di moto, ma letteralmente innamorato perso da quando ha soltanto sei anni. Ha passato la sua adolescenza a sbavare dietro le gesta in pista di Kevin Schwantz, tanto da correre in pista a livello amatoriale, magari sognando un giorno di divenire anche solo vagamente come il suo idolo del passato.

Pur solo chiudendo gli occhi, pensando ad una moto con sé in sella e alla velocità che potrebbe raggiungere tanto in curva quanto sul rettilineo. Avete idea di cosa significa spezzare tutto questo? No? Beh, nemmeno Emiliano. Perché lui non si è dato per vinto, gamba sì o gamba no, tanto che decise di prendere la sua moto da corsa e andare dall’ortopedia Michelotti di Luca. Esclamando, molto semplicemente, con tutta l’energia, la forza e il calore che lo contraddistinguono: “Fatemi una protesi che mi permetta di stare in sella e guidare”. Detto fatto. Perché chi lo ferma ad uno che ha visto la morte in faccia e vuole vivere più di prima. E, ci viene da dire, effettivamente così è stato. Ma non solo, dato che Emiliano decise di investire per aiutare altre persone come lui.

Emiliano Malagoli: eroe, motociclista, uomo

All’Autodromo Tazio Nuvolari di Cervesina, ai microfoni di Dueruote.it, Emiliano Malagoli – in collaborazione con BMW organizza uno dei suoi appuntamenti dell’anno – parla della sua vita e del suo irrefrenabile coraggio. Suo e di chi ha ritrovato forza ed energia per risalire in moto dopo aver perso un arto.

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Emiliano Malagoli, l’impresa che ha salvato la vita a centinaia di persone (fuoristrada.it – Lucca)

Le sue parole risuonano dolcemente, come se quanto successo fosse solo un vecchio ricordo del passato; ed in effetti è così, ma è difficile anche solo pensare di superare un evento del genere. Mentre Emiliano, probabilmente, ha scavalcato di netto quel dramma e ricucito anche i più tenebrosi fantasmi che si facevano vivi all’interno della sua mente: “Un anno dopo l’incidente sono tornato a correre e quasi subito ho conosciuto Chiara, campionessa europea nel 2007. Rientrava anche lei da un infortunio e mi fece i complimenti. Decidemmo di cercare fondi per un campionato riservato ai disabili. Poi ci innamorammo e sposammo velocemente. Nessuno ci aveva mai pensato prima? No, nessuno aveva la possibilità di farlo prima. Se devi trovare, adattare una moto e spendere soldi solo per provare a salire in sella, è difficile provarci. Io, però, ci tenevo tantissimo”.

E così Emiliano e Chiara hanno preso qualche moto e l’hanno adattata. Risultato? In molti contattarono entrambi e iniziarono dei corsi. Nel 2017 è iniziata la collaborazione con BMW Italia, che significava la svolta del progetto; venne fondata Diversamente Disabili e circa 400 persone provenienti da 12 Paesi diversi, la metà intraprese l’attività agonistica, poterono rinascere attraverso una moto. Le gare in Italia ed Europa, organizzate sempre da Emiliano e Chiara, sono riconosciute da FMI e Federazione paralimpica.

Un traguardo straordinario, a dir poco. Nonostante all’inizio la Federazione Motociclistica fosse titubante, a detta di Malagoli. Ma, ovviamente, questo non lo ha fermato. Non ha stoppato la sua irrefrenabile voglia di salvare sé stesso, figurarsi a farlo con gli altri. Nonostante tutto quello che gli è successo, comunque, lui ringrazia per l’accaduto, perché “mi ha aperto un mondo incredibile fatto di persone speciali, che sorridono alla vita. Tantissime persone senza problemi invece sono nere dalla mattina alla sera. Forse lo sarei anche io senza l’incidente, adesso invece sono davvero felice. Ho una vita intensa, mi alleno e forse farò una terza maratona. Vedere persone che ritornano in sella alla moto e alla loro vita però mi riempie il cuore più di tutto il resto”.

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