Benzina, l’Unione Europea alza i prezzi: stangata tremenda, la direttiva

Grande preoccupazione per gli automobilisti europei, con la UE che ha stanziato una serie di direttive per l’acquisto della benzina.

Il prezzo del petrolio in questi anni ha subito tantissime variazioni, ma nella maggior parte dei casi il costo di vendita è sempre stato elevatissimo. Nel 2022 ha poi toccato il suo picco massimo, con livelli addirittura da 2,30 Euro al litro.

Stangata dall'Unione Europea
La direttiva per i prezzi della benzina (Pixabay/Ansa – Fuoristrada)

In un periodo di crisi e di incertezza economica come quello che stiamo vivendo attualmente, è normale come tante famiglie stiano cercando sempre di più di trovare delle soluzioni per risparmiare. L‘elettrico da questo punto di vista è un’ottima soluzione, soprattutto per le spese subito dopo che è stato acquistato il veicolo.

In molti casi però il prezzo di vendita di queste auto è decisamente superiore rispetto alle stesse controparti a gasolio, per questo motivo sono ancora pochi coloro che sono pronti a dare fiducia a questi nuovi motori. L’Unione Europea ha sempre però dettato una linea molto chiara da questo punto di vista, cercando in tutti i modi di spingere verso la transizione ecologica.

L’ambiente e la Terra hanno bisogno di noi e dunque si deve fare in modo che le automobili possano avere un impatto minimo per quanto riguarda le emissioni di CO2. Soprattutto per questo motivo si sta dando vita a una forte campagna contro la benzina e il tutto è diventato ancora più chiaro nell’ultimo periodo.

Rincaro dei prezzi della benzina: ecco cosa dice l’Unione Europea

Ormai è diventata Legge, perché la direttiva della UE 959 del 2023 ha introdotto definitivamente l’ETS. L’acronimo sta per Emission Trading System ed è alla base per lo scambio delle quote di emissioni di CO2 che viene immesso nel sistema.

Aumento dei costi
Nuovi accordi dell’UE per il prezzo della benzina (Pixabay – Fuoristrada)

Si tratta di un mercato che esiste dal 2005 e ha dato modo così alle aziende di poter emettere di emettere sostanze inquinanti a patto di acquistare determinate quote. Ora però tutto questo è cambiato, infatti la nuova direttiva non rimane ferma solo ai mercati energetici e industriali come un tempo, ma passa anche al trasporto marittimo e inoltre vi è anche un nuovo mercato che è dedito al riscaldamento domestico e anche al trasporto su strada.

Dunque anche le compagnie petrolifere avranno l’obbligo di dover pagare questa tassazione nel momento in cui producono materiale che immette CO2 nell’aria. A questo punto non è difficile capire come il costo della benzina e del gasolio aumenti esponenzialmente, per poter rientrare da queste spese.

Nonostante questo sistema sarà in vigore solo dal 2027, già in questo momento si vede chiaramente con i prezzi stanno crescendo sempre di più. Allo stato dei fatti attuali, l’emendamento non è ancora completo e soprattutto ci sono molti punti che devono essere chiariti.

Una delle tematiche che dovrà essere trattata in futuro è il passaggio in cui si vieta ai fornitori di carburante di trasportare più del 50% dei costi verso i consumatori finali, dunque gli automobilisti. L’UE al momento si è prefissata l’obiettivo di limitare il prezzo per quanto riguarda le quote di CO2 al massimo sui 45 Euro per tonnellata, dunque ben 10 centesimi in più su un litro di benzina e 12 sul gasolio. Cambiamenti che non lasciano tranquilli gli automobilisti.

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