Caro benzina, la premier Meloni scatena il caos: adesso sarà obbligatorio farlo

Il caro benzina è un problema che coinvolge il nostro Paese ormai da tempo e che si è acuito con l’inizio del 2023. Non è tardato ad arrivare un intervento tangibile da parte del presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Fare rifornimento alla propria auto ormai da tempo si è trasformato in un vero e proprio salasso, in modo particolare dallo scoppio della guerra in Ucraina, che ha contribuito a far lievitare i prezzi. Proprio per questo l’ex premier Mario Draghi aveva deciso di intervenire introducendo, a più riprese, un taglio delle accise carburanti, che hanno permesso di risparmiare 30 centesimi al litro.

Caos carburante 13 gennaio 2023 fuoristrada.it
Caos carburante fuoristrada.it

La situazione è però cambiata poco tempo dopo l’insediamento del suo successore, Girogia Meloni, che ha ridotto lo sconto nel mese di dicembre, per poi toglierlo del tutto con l’inizio del nuovo anno. In tanti hanno subito espresso il proprio malcontento, nonostante siano passati solo pochi giorni dall’entrata in vigore del provvedimento.

Il caro benzina preoccupa tante famiglie

Nell’arco di pochi giorni sono state diverse le segnalazioni da parte degli automobilisti che si sono trovati di fronte a un’impennata dei prezzi dei vari carburanti. Una situazione che non può essere spiegata esclusivamente con l’eliminazione dello sconto. La differenza rispetto al 2022 era decisamente evidente, di molto superiore ai 18 centesimi (questa era la variazione prevista da dicembre a gennaio).

Addirittura sono stati diversi i conducenti che hanno riscontrato un prezzo per il diesel superiore ai 2.5 euro al litro in autostrada. Ed è per questo che in tanti hanno parlato di vera e propria speculazione, come se i distributori volessero arrivare a fare cassa sulle spalle dei cittadini. A volte, infatti, mettersi alla ricerca di una pompa con costi più convenienti non rappresenta un vantaggio, ma solo un ulteriore spreco di benzina.

In attesa di capire se l’esecutivo deciderà di intervenire con un provvedimento che possa permettere di risparmiare in modo diverso in fase di rifornimento, è stato approvato un nuovo decreto che impone obblighi ben precisi da rispettare.

Il nuovo provvedimento del governo

Pur non essendo disposto a introdurre un nuovo taglio delle accise (non ci sarebbero fondi disponibili), il governo ha deciso di intervenire con una misura volta ad aumentare il livello di trasparenza nei confronti degli automobilisti.

Ogni distributore, infatti, sarà costretto a indicare in maniera chiara non solo i prezzi dei vari carburanti, ma anche quello medio nazionale. In questo modo sarà più evidente quale sia la differenza tra le due tariffe. A quel punto diventerà inevitabilmente più difficile vedere i costi lievitare in modo spropositato.

Giorgia Meloni Rai
Giorgia Meloni interviene sul caro benzina – Foto | Rai – Canva

Il presidente del Consiglio ha però sottolineato quanto ora non si possa parlare di un vero e proprio salasso:  “Il dato del Ministero del Made in Italy del prezzo medio della benzina era di 1,812 euro la scorsa settimana – ha detto nel corso di una diretta Twitter – . Questo è decisamente diverso rispetto ai mesi precedenti, anche se non si tratta certamente di un costo basso. Ho guardato anche quanto era il prezzo medio quando c’era il taglio delle accise, il 30 maggio 2022 avevamo il costo medio al litro a 1,882. Questo significa che era di molto più alto rispetto a quanto accaduto in questi giorni”.

Il premier ha inoltre voluto difendere i benzinai dalle accuse di essere degli speculatori: “Ho scritto al presidente dell’Antitrust affinché monitorasse la situazione, oltre ad avere parlato con la Guardia di Finanza, che ha iniziato a effettuare controlli su tutto il territorio nazionale. n Cdm abbiamo deciso di aumentare le sanzioni per chi non rispetta le prescrizioni e poi abbiamo stabilito non solo l’esposizione del prezzo alla pompa ma anche il prezzo medio giornaliero. Chi fa rifornimento può quindi sapere subito se conviene farlo o meno. La maggior parte dei benzinai si sta comportando in modo corretto. Loro possono aiutarci a far venire alla luce situazioni poco regolari” – ha concluso.

 

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