Dall’Italia arriva l’auto del futuro: Pitagora ed Euclide ne saranno fieri

L’auto del futuro, ne sentiamo spesso parlare. Ma in questo caso non sono affatto voci di corridoio. I dettagli.

Quante volte, a scuola, abbiamo sentito parlare di Pitagora ed Euclide. Due filosofi, e matematici, capaci di fare grandi cose per il bene dell’umanità. E forse sarebbero fieri dell’auto che stiamo per vedere, reaizzata da un marchio speciale

Un’azienda, nel corso degli anni, capace di produrre dei modelli che non hanno avuto eguali. Un mix fra massima efficienza nelle prestazioni e senso estetico davvero sublime.

Auto del futuro, come sarà? Forse abbiamo finalmente una risposta 2 dicembre 2022 fuoristrada.it
Auto del futuro, come sarà? Forse abbiamo finalmente una risposta fuoristrada.it

Dal genio della persona capace di creare qualcosa di straordinario, l’imprenditore Battista Paninfarina, siamo riusciti a vedere il massimo dell’eccellenza nel settore. Ora che l’azienda ha deciso di creare un’auto di tipo futuristico, possiamo aspettarci solo il meglio, da ogni punto di vista.

La storia delle Pininfarina

Sin dal 1930, il fondatore è sempre stato noto a Torino per la sua professionalità e la sua unicità nel mondo delle carrozzerie. Con il tempo, poi, ha iniziato a costruire delle carrozzerie da essa disegnate. Fino all’inizio della seconda guerra mondiale, quando ha iniziato a produrre, sotto commissione di Vincenzo Lancia, dell’Alfa Romeo e della Fiat, delle particolari figure estetiche per i modelli.

Una delle prime fatture dell’azienda è la famosissima Alfa Romeo Giulietta Spider. Per finire, invece, una delle ultime è la Ford Focus CC del 2010. Nell’officina della Pininfarina ci sono state collaborazioni anche con la Ferrari, come quella per il modello 308 GTB. Insomma, ora che abbiamo compreso al meglio di cosa stiamo parlando, andiamo a vedere l’auto futuristica che è stata creata per i giorni odierni.

L’auto futuristica della Pininfarina

Abbiamo imparato, nel tempo, a comprendere di che pasta siano fatti i progettatori della casa torinese. Ora, non ci si può che aspettare il meglio da cotanta esperienza e la suddetta fattura.

Il modello che andremo ad analizzare oggi è un tipo di concept virtuale, capace di dare un’occhiata al mondo futuristico. La mobilità che mette in campo è quella elettrica e autonoma. Le tecnologie montate sono dirette verso una realtà aumentata, mista e virtuale. Dentro i 5,4 metri di lunghezza e l’1,4 di altezza ci si può sentire ambientati in un mondo del futuro.

Stiamo parlando di Teorema, un’auto che permette una maggiore privacy e, guardando verso il tetto, ci si trova di fronte a un assemblaggio che si muove in avanti e verso l’alto. Non è il teorema di Pitagora e neanche quello di Euclide ovviamente, ma ci piace pensare che nel dare il nome il pensiero sia andato a loro almeno per un attimo. L’eleganza e il senso di purezza che dimostra dall’esterno è unico. Il massimo comfort e della condivisione per i passeggeri è assicurato, anche perché non ha bisogno di un pilota. l’archetipo è stato creato da due team, uno italiano e uno cinese.

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