Sembrava che le cose si stessero sistemando con il prezzo della benzina ma purtroppo, la tendenza non è positiva. I recenti avvenimenti in politica estera espongono milioni di italiani al rischio di rincari nei prezzi.
Pensavamo di esserne usciti con i prezzi che sono calati – pur rimanendo piuttosto alti rispetto al solito – ma la benzina è ancora a rischio, idem per il diesel e il metano. Ecco come gli ultimi avvenimenti geopolitici minano ancora una volta la stabilità economica di milioni di italiani che usano l’automobile tutti i giorni o che guidano frequentemente per andare a lavoro.
Chiamiamola crisi
Tempo fa, in un nostro pezzo vi abbiamo rassicurato spiegando cosa sono gli Oil Shock e perchè la crisi dei prezzi del carburante che ci ha colpito dopo la Guerra in Ucraina non è la peggiore mai vista prima. Speriamo adesso di non doverci ricredere dato che le notizie arrivate da numerose testate del settore non sono particolarmente incoraggianti.
Il mese di settembre è stato incoraggiante con i prezzi della benzina che, in media, sono tornati ad un livello accettabile con la benzina attestata sugli 1,6 Euro e il diesel che costa poco di più con circa 1,7 Euro al litro ma le cose potrebbero peggiorare sensibilmente ad ottobre, con l’inverno alle porte e le recenti tensioni tra Russia ed occidente per l’incidente del Nord Stream nei mari del nord.
Colpa della guerra
Da quando la guerra in Ucraina ha avuto inizio, i prezzi hanno subito un rialzo enorme dimostrando quanto i nostri paesi – purtroppo – siano ancora molto dipendenti dalla Russia di Vladimir Putin che minaccia ancora di chiudere i rubinetti con gas e petrolio. Dopo l’incidente – secondo alcuni non così “accidentale” come sembra – del gasdotto Nord Stream i rapporti con Mosca sono tornati ai minimi storici.
Forse anche per questa recente controversia tra occidente e russi, il mercato ha subito una bella batosta con il prezzo di un barile di petrolio che risale, attestandosi a poco meno di 80 Dollari, una cifra preoccupante. A questa situazione, va aggiunta la relativa scarsità delle risorse europee dovuta appunto alla guerra, alle sanzioni e a tutti quegli avvenimenti degli ultimi mesi che conosciamo bene…
Perché si alza?
Molti quotidiani come Virgilio Motori e La Gazzetta dello Sport segnalano la tendenza negativa del mercato: per tutto settembre, la benzina è calata di prezzo ma gli economisti temono un colpo di frusta ad ottobre, proprio quando gli italiani stavano iniziando a tirare un sospiro di sollievo. Tutto questo senza menzionare il metano che con 5 Euro al litro rimane un lusso rispetto alla benzina.
L’inversione di tendenza non è ancora cominciata e speriamo non si verifichi affatto o dovremo davvero iniziare a fare il pieno in Slovenia anziché in Italia ma il fatto che gli economisti siano così convinti del contrario ci dovrebbe preoccupare: forse è meglio fare il pieno alla macchina, fintanto che costa meno.