E’ lei la francese più bella del mondo? Antagonista dell’Audi con un pizzico di italianità

Tra le automobili disegnate negli ultimi quarant’anni, spicca una berlina di una nota casa francese oggi poco conosciuta. Lo stile che l’ha caratterizzata è quasi al 100% Made in Italy. Ecco la sua storia e le sue immagini.

Tra gli atelier italiani che si occupano di curare la linea di auto famose, Pininfarina è sicuramente uno dei più rinomati. Negli anni novanta la carrozzeria italiana “vestì” una berlina destinata a cambiare per sempre il modo in cui viene concepita la berlina di rappresentanza europea. Alcuni credono che sia questa la berlina francese più bella di sempre: voi siete d’accordo?

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Anche l’occhio vuole la sua parte.. (Canva)

Una lunga storia

Fondata nel lontano 1896, la casa francese Peugeot è una delle più antiche aziende produttrici di auto in Europa che iniziò la propria carriera nel campo degli utensili, prima ancora di occuparsi di produrre alcune delle auto più belle e popolari del millennio scorso. Il marchio del Leone ad oggi è orientato come tutti gli altri verso la produzione di auto elettriche ed ibride per venire incontro ai nuovi regolamenti europei presto in vigore.

La storia di Peugeot è disseminata di modelli meno celebri, rimasti purtroppo allo stadio di prototipo come l’avveniristica Proxima o la supercar Onyx che avrebbe potuto proiettare il marchio nel settore delle sportive di fascia superiore. L’auto di cui parliamo oggi è una delle poche concept car del brand che ha poi avuto una qualche reale influenza sui modelli di serie.

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Capirete subito il motivo (fuoristrada.it)

Lusso e potenza

Siamo nel 1997 e Peugeot inizia ad intuire che il tempo della berlina 605 sta ormai giungendo al termine. In questo periodo che ha  visto nascere alcune delle berline di rappresentanza più potenti e lussuose del 900, la casa francese teme di restare fuori dai giochi. Allora, si rivolge all’atelier Pininfarina con cui è in atto una fruttuosa collaborazione che dura ormai da molti anni.

In quel periodo la carrozzeria italiana aveva assunto un estroso designer giapponese, Ken Okuyama. Sarà proprio lui a curare le linee della vistosa ed imponente Peugeot Nautilus che di un famoso sottomarino della letteratura non ha solo il nome ma anche le dimensioni!  Come state per scoprire, la Nautilus ha influenzato direttamente quasi tutte le successive auto del Leoncino e se guidate una Peugeot, probabilmente la sua linea è influenzata da lei.

Si sente il mare

Basata sul telaio della Peugeot 605, questa berlina era stata progettata con in mente una parola: spazio. La vettura era 15 centimetri più lunga della sua antenata e sensibilmente più larga: anche il motore risultava potenziato ed ingrandito con un V6 da oltre 3 litri che assicurava prestazioni degne di nota. I fari all’insù della vettura saranno ripresi sulla 207 mentre la linea è evidentemente molto simile a quella dell’Alfa 156 che uscirà lo stesso anno sul mercato.

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Peugeot Nautilus (Reddit)

La vera chicca però si trova all’interno: l’abitacolo luminoso e spazioso – l’auto arriva a ben 5 metri di lunghezza – contiene sedili e rifiniture con una tinta bianca e azzurra che riprende il tema marittimo del modello, coronato dalla presenza di una conchiglia in rilievo sul volante. Elementi stilistici gradevoli che però all’epoca fecero alzare più di un sopracciglio all’esigente pubblico del tempo.

Inizialmente, Peugeot voleva proporre la lussuosa vettura sul mercato per fronteggiare l’arrivo dell’Audi A7 ma qualcosa fece cambiare idea ai dirigenti, forse il costo del progetto. Nondimeno, la Nautilus rimane una delle auto più eleganti degli anni novanta e ci viene da chiederci se avrebbe potuto avere successo uscendo sul mercato del tempo.

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