Sessantaquattro giorni ininterrotti in volo | Come questi piloti hanno fatto un viaggio surreale

Volare non è una cosa per tutti, i piloti di aeroplani di linea rispettano turni e orari molto severi per non influire sulle loro prestazioni alla cloche: loro hanno spinto i propri corpi al limite, invece. 

Nel corso della storia uno dei maggiori successi della razza umana è sicuramente l’aver raggiunto la capacità di muoversi in qualsiasi tipo di ambiente, anche quelli per cui non siamo nati. Non abbiamo le branchie, ma possiamo comunque muoverci in acqua e perfino immergerci fino ad una profondità di 9.000 metri. Non possiamo sbattere le ali e decollare, ma abbiamo modo di farlo come fosse normale.

Sessantaquattro giorni ininterrotti in volo | Come questi piloti hanno fatto un viaggio surreale
Aereo – Fuoristrada.it

Sono proprio i veicoli, il principale topic del nostro periodico che ci consentono queste imprese, alcune delle quali sono decisamente impressionanti anche tenendo conto del livello tecnologico che abbiamo raggiunto. Spingere al limite una macchina è una cosa, ma che succede quando sono gli esseri umani a fare i conti con i loro limiti fisici e mentali? Oggi, scopriamo la storia del volo più lungo del mondo.

Protagonista del volo più lungo della storia, un ex pilota di caccia della Seconda Guerra Mondiale Robert Timm che nel 1958 si imbarcò in un volo promozionale per l’Hacienda Hotel, un luogo per turisti aperto in quel periodo, decidendo di attirare l’attenzione sulla struttura battendo il record mondiale di volo ininterrotto: a bordo con lui, il co-pilota John Wayne, curiosa omonimia che visto il record eroico battuto dai due è più che appropriato!

Un’impresa titanica

L’impresa al limite delle possibilità umane vide come mezzo un Cessna 172, aereo ad elica modificato appositamente per consentire il rifornimento ed il cambio di componenti in volo con un serbatoio supplementare che sarebbe stato rifornito 128 volte nel corso dell’impresa. Quanto puntava a restare in volo l’equipaggio? Circa un mese. Quanto ci rimasero effettivamente? Ben 64 giorni 22 ore e 19 minuti.

Bimotore a elica
Un piccolo Cessna 172 come quello usato nell’impresa (Cessna) – Fuoristrada.it

Sembra impossibile ma è tutto vero e documentato: pensate che per prevenire eventuali truffe – i piloti potevano atterrare di nascosto di notte, chi glie lo avrebbe impedito? – le ruote dell’aereo vennero pitturate con una speciale vernice bianca che, al momento dell’atterraggio, risultava perfettamente intatta, segno che i due a bordo avevano davvero volato tutto quel tempo.

Per mangiare, i piloti scendevano di quota e si facevano passare da altri veicoli il cibo in dei termos. Più complicato il rifornimento e soprattutto, la sostituzione di un generatore di bordo che dopo un mese perse potenza. Alla fine l’impresa fu completata e, secondo la storia, i due erano così esausti alla fine da essere estratti dall’aereo con l’aiuto dei soccorritori.

Ma a distanza di decenni, il primato di Timm e Wayne che nel giro di due mesi percorsero oltre 240.000 chilometri in volo nel deserto di Las Vegas, circa sei volte l’estensione dell’equatore per farvi capire di che impresa parliamo, rimane imbattuto con nessun pilota che si è mai azzardato a tentare qualcosa di simile.

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