MotoGP, da campione imbattibile a veterano disperso: che fine ha fatto Marc Marquez

C’è stato un periodo in MotoGP in cui era praticamente imbattibile, mentre adesso le cose sembrano essere cambiate. Cosa è accaduto.

Se la MotoGP attuale sembra essere scritta e diretta dal binomio Ducati – Francesco Bagnaia, c’è stato un periodo storico in cui le cose andavano effettivamente diversamente. Ci riferiamo al dominio straordinario di Marc Marquez, che dopo il deludente 2015 era riuscito a conquistare – dal 2016 al 2019 – la bellezza di quattro titoli mondiali consecutivi.

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Marquez, che fine ha fatto il campionissimo (fuoristrada.it – LaPresse)

Numeri straordinari per l’otto volte campione del mondo, che si apprestava nel 2020 a puntare al nono titolo di una carriera fino a quel momento praticamente indiscutibile. Qualcosa però negli ultimi anni è cambiato, fra infortuni, cambio generazionale e un team che non è più quello che permetteva al campionissimo di comportarsi da schiacciasassi.

L’ultimo GP d’Olanda ne è l’ennesima dimostrazione, al quale non ha nemmeno partecipato causa infortunio. Ma che fine ha fatto Marc Marquez? Domanda provocatoria, lo ammettiamo, ma lecita. Perché il numero 93 più rinomato di sempre è ben lontano dal livello di un tempo. Ed il tempo, per l’ormai trentenne, inizia inesorabilmente ad essere limitato.

Presentazione da sogno, debutto da fenomeno: Marc Marquez, il baby-campione

Marc Marquez si è fatto notare fin da prima del debutto in MotoGP. Come dimenticare i titoli di campione del mondo nel 2010 (125) e nel 2012 (Moto2). L’esordio nella classe regina del motomondiale avviene l’anno dopo, quando Marc approda in Honda HRC al posto di Casey Stoner, ritiratosi da protagonista assoluto.

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Marc Marquez, i primi successi di un gioiello spagnolo (fuoristrada.it – LaPresse)

Il giovane numero 93 si presenta con il viso da bambino, il sorriso più semplice del mondo e le ambizioni di chi sa di avere nel cuore ed in corpo qualcosa di veramente molto speciale; come tanti altri della sua generazione, è un grandissimo tifoso di Valentino Rossi, la leggenda indiscussa ed indiscutibile del motociclismo tutto.

Proprio contro Rossi, nella gara di apertura del 2013 in Qatar, dà vita ad un duello straordinario per il secondo posto, in questo caso vinto dal Dottore. Ma il talento e la stoffa dei pochi eletti al trono di eterno campione c’è tutta. Vince ad Austin davanti al più esperto compagno di squadra Daniel Pedrosa, ed incredibilmente conquista altre cinque vittorie ed il titolo mondiale a fine stagione: è il più giovane di sempre a riuscirci.

E’ un’impresa titanica, eroica. E Marc Marquez è già storia. Nel 2014 si rivela essere il dominatore assoluto della scena; dieci le vittorie consecutive, 12 quelle totali. Numeri straordinari, che lo posizionano già nell’olimpo del motociclismo. E che sono destinati ad aumentare.

Il 2015 è amaramente macchiato, ma dal 2016 solo vittorie: la MotoGP ha un nuovo re

Purtroppo, del 2015 abbiamo tutti una memoria non propriamente positiva. Il che è un grande peccato, visto e considerato il grande anno corso dal vincitore del mondiale Jorge Lorenzo, il quale meritava ben altra visibilità per il suo ultimo successo iridato in MotoGP. Visibilità che venne data principalmente allo scontro accesissimo e ben lontano dal concetto di sport fra Valentino Rossi e Marc Marquez. Sia chiaro, a noi non interessa parlare di un’annata di cui peraltro si è ampiamente discusso, e tantomeno decidere chi avesse ragione e da quale parte fosse il torto. Certo è che, nei ricordi degli appassionati, la stagione 2015 rimane quella della grande macchia per Marquez. E inoltre fu anche un campionato non indimenticabile per il 93 della Honda.

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Marc Marquez, dal 2015 da dimenticare al dominio fino al 2019 (fuoristrada.it – LaPresse)

Terzo posto in classifica generale, dove concluse nettamente dietro alle due Yamaha di Lorenzo e Rossi, più costanti e lucidi in ogni step di gara e qualifica. Dal 2016 però la storia cambia. Marquez domina ben quattro campionati consecutivi, dimostrando più costanza, altrettanta lucidità e un livello di prestazione pura praticamente inarrivabile per tutti. Senza contare le tantissime cadute evitate in modo spettacolare. Inizia l’era di uno dei più grandi campioni mai esistiti, di un fuoriclasse sempre e costantemente al limite. Cadute evitate, zero rischiati, sorpassi strepitosi, battaglie spettacolari, successi pazzeschi.

Non ci sono Rossi, Lorenzo, Dovizioso, Vinales, Quartararo che tengano; il nativo di Cervera è un cannibale, non lascia niente a nessuno e tiene tutto per sé. Soltanto nel 2017 è chiamato a vincere all’ultima gara il titolo mondiale – di questo bisogna dare grande merito alla Ducati e ad Andrea Dovizioso – mentre in tutte le altre occasioni lo conquista largamente in anticipo.

Particolarmente superba la stagione 2019, dove la formica atomica conquista 12 vittorie, non fa mai peggio di secondo e si ritira soltanto una volta. Una mostruosa prova di velocità, forza, costanza e talento. La MotoGP ha un nuovo re affamatissimo e senza rivali. Se non sè stesso. Quest’ultima affermazione tenetela bene a mente, perché è la più grande fortuna e allo stesso tempo tragedia dell’otto volte campione del mondo.

Dal 2020 un calvario: il re si butta da solo fuori dal trono

Come dicevamo, purtroppo l’unico vero grande rivale di Marc Marquez è stato sé stesso. Lui, re indiscusso della MotoGP – se escludiamo il 2015, ha sempre vinto il mondiale fino al 2019 – si è buttato fuori da solo dal suo trono. E lo ha fatto a partire dal Gran premio di Spagna del 2020, quando ha rimediato una frattura all’omero del braccio destro, il tutto in seguito ad una caduta causata da una rimonta furiosa e senza freni. Nella gara successiva ha tentato il rientro, a soli cinque giorni dal gravissimo infortunio subito; la mancata impresa darà vita ad un calvario senza sosta.

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Marquez, gli ultimi anni da incubo (fuoristrada.it – LaPresse)

A causa dell’eccessivo stress, nei giorni seguenti il suo corpo gli presenta il conto: rottura della placca in titanio che gli era stata inserita nel braccio per rimediare all’infortunio. Marquez viene così sottoposto ad un intervento chirurgico. Il 24 ottobre viene annunciata la fine della stagione per lo spagnolo. Il recupero è più complesso del previsto. Il 3 dicembre arriva il momento di un altro intervento, causa pseudoartrosi in sede di frattura.

Viene nuovamente sostituita la piastra in titanio e gli viene trapiantata una porzione di osso prelevata in cresta iliaca, con l’aggiunta di un trapianto autologio di una vena proveniente dalla coscia, con l’obiettivo di accelerare il processo di guarigione. Due giorni dopo si presenta una nuova complicanza nel braccio, rappresentata da un’infezione dell’osso. Un vero e proprio calvario per Marquez, che tornerà in pista fra troppi infortuni e tanti ritiri, conquistando solamente tre vittorie da quel maledetto GP di Jerez 2020.

Che fine ha fatto Marc Marquez?

Torniamo quindi alla nostra domanda, per quanto retorica. Marc Marquez c’è sempre e c’è sempre stato. Ma dov’è quel fenomenale dominatore, pieno di talento e velocità pura? Come detto, il numero 93 otto volte titolato ha subito tanti, troppi infortuni. Ed ormai ha 30 anni. Quindi anche i recuperi non sono quelli di quando era un giovane talento pronto a far espldore tutte le sue migliori qualità in pista, periodo in cui era il nuovo leone che affrontava quelli più anziani ed in via calante. Adesso il ‘vecchio’ leone è lui, ed è lui che deve imparare a gestire, amministrare e soffermarsi su ogni minimo dettaglio.

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Marquez, ultimi anni difficili: ma non è solo a causa degli infortuni (fuoristrada.it – LaPresse)

Perché piloti come Bezzecchi e Bagnaia sono forti e maturi, ma soprattutto giovani. Marquez deve tentare di fare quello che facevano Rossi e Lorenzo quando il giovane affamato era lui. Il punto però è un altro, infortuni o meno. Anche la Honda non è la stessa di qualche anno fa. Il fuoriclasse spagnolo le cadute le ha sempre fatte, con un mezzo che però gli permetteva di sbagliare. La moto giapponese attualmente non solo non concede errori, ma se uno dei suoi piloti sbaglia rischia di farsi pure parecchio male (chiedere a Mir o a Rins).

I motivi che portano alle grandi difficoltà di Marc Marquez sono quindi un insieme di fattori che non sono banali e tantomeno facili da accettare; per lui in primis, abituato a vincere ed a vincere tanto. la speranza è che faccia le scelte migliori possibili per il suo futuro, perché sia fisicamente che sportivamente non può e non deve continuare così. Una seconda parte di carriera da comparsa, lui che ha battuto i più grandi divenendolo a sua volta, non se la può proprio permettere.

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