La Bugatti segreta che nessuno guiderà mai. Ne hanno prodotte solo tre

Il marchio Bugatti è uno dei più prestigiosi dell’automotive. Tra i suoi gioielli più preziosi un modello per pochissimi fortunati.

Alzi la mano chi non vorrebbe avere una Bugatti nel proprio garage. Sicuramente è il sogno di molti amanti delle automobili di pregio e questo vale ancora di più quando si parla di un gioiello targato 1993, figlio della collaborazione con la Italdesign di Giorgetto Giugiaro.

Si tratta della EB112, nata successivamente alla biposto gran turismo EB 110, che si caratterizzava per  prestazioni da brivido. Dopo la chiusura della fabbrica di Molsheim, nel Basso Reno, e la rinascita  a Campogalliano, provincia di Modena, la Casa francese fondata da Ettore Bugatti aveva deciso di puntare tutte le sue energie sull’ampliamento della gamma, dando vita ad una berlina a quattro porte stradale che avrebbe dovuto essere la più veloce di sempre.

Quando è fallita la Bugatti
Nel 1993 Bugatti produce un’auto speciale (Pixabay) – Fuoristrada.it

Come detto, per il progetto venne coinvolta l’azienda di Moncalieri. La partenza doveva essere una limousine, con delle linee in grado di riproporre quelle storiche del brand. Il risultato fu un’auto a due volumi atipica, che mischiava la Type 57 Atlantic e la Royale per i suoi cerchi in lega da 17 pollici. Tra le particolarità il lunotto sdoppiato e la nervatura longitudinale tra tetto e coda.

Bugatti EB 112, perché è passata alla storia

Costruita totalmente in fibra di carbonio per quanto concerne il telaio, e in alluminio per la carrozzeria , si distingueva per un propulsore aspirato V12 a cinque valvole per cilindro da 5994 cm3. Capace di riversare sull’asfalto 455 cv a 6000 giri/minuto, aveva una coppia massima di 590 Nm.

La top speed raggiungeva i 300 km/h, per un passaggio da zero a cento km/h in 4,4 secondi.  La trazione era integrale e il cambio, manuale a sei marce.

Il suo debutto in pubblico avvenne al Salone di Ginevra del ’93 dove da subito fece discutere, tanto che per vederla sul mercato bisognerà attendere due anni. Sulla carta gli esemplari realizzati avrebbero dovuto essere trecento, non fosse che la Bugatti SPA finì in bancarotta, e il sogno di Romano Artioli, si sciolse come neve al sole. Il reparto produttivo chiuse i battenti, con quattro vetture pronte solo in parte.

Quante Bugatti EB112 sono state prodotte
Una rara Bugatti EB112 (You Tube) – Fuoristrada.it

A quel punto subentrò Gildo Pallanca Pastor, proprietario del costruttore monegasco Venturi che, a lungo, ha operato anche in Formula E. Questi acquisì tutti i modelli completandone due nel 2001. Ciò significa che, in tutto  in circolazione ve ne sono tre se si considera il prototipo mostrato all’happening elvetico.

La domanda a questo punto è, chi fine hanno fatto queste vetture? Non siamo in grado di fornire una risposta precisa. Ciò che invece possiamo dire per certo, è che una di loro è apparsa lo scorso maggio al Motor Valley Fest modenese. A venticinque anni dalla sua ultima apparizione in pubblico, la EB112 è stata inserita tra le protagoniste dell’esposizione e ammirata con grande interesse da tutti i curiosi e gli appassionati.

Non è la prima volta che il marchio transalpino produce un prototipo e poi non dà seguito alla diffusione. E’  successo pure nel 2009 con la 16C Galibier, annunciata e mostrata, ma poi mai passata davvero dal foglio alla realtà.

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