Il tema ecologico con la nuova categoria di motori tiene in ansia tutta Europa. C’è uno “scherzetto tedesco” che si ripercuote su tutti
La storia della fascia Euro 7 è in ballo a livello europeo e riguarda da vicino anche l’Italia. Il governo tedesco ha preso una decisione che di certo farà discutere e segue quella su l’e-Fuel. Tutti i possibili scenari in ballo.
Le emissioni delle nostre auto sono un problema per l’ambiente. Questo slogan, quasi da claim pubblicitario, lo sentiamo ripetere ormai da anni. Le domeniche ecologiche e il passaggio all’elettrico non bastano a rivoluzionare la situazione. Gli interventi più massicci si stanno facendo per ridurre totalmente i gas di scarico entro il 2035. Un progetto ambizioso che riguarda l’Unione Europea e non solo e che richiede ovviamente anche uno sforzo economico notevole.
Proprio per questo dover investire al contempo anche per la nuova categoria di veicoli Euro 7 non è cosa semplice per molti paesi europei.
Gli standard Euro 7 rappresentano una sfida significativa per le case automobilistiche, ma anche un’opportunità di innovazione e progresso. Questi standard più severi incoraggeranno la ricerca e lo sviluppo, portando a step evolutivi di tecnologie più pulite, nei carburanti alternativi e nelle soluzioni di mobilità sostenibile. Tutto questo si traduce in costi alti e per otto nazioni al momento non sostenibili.
Proprio per questo Francia, Italia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia, hanno chiesto nei giorni scorsi di tagliare i limiti previsti per le emissioni di scarico Euro 7. Un passo troppo ambizioso e irrealistico da realizzare, specie in questo momento.
Euro 7, tutti uniti contro la decisione dell’UE: manca solo la Germania
Le norme Euro 7, che coinvolgerà l’ultima generazione di motori a combustione, dovrebbero entrare in vigore a partire dal 1° luglio 2025. Un passaggio che rischia di fiaccare gli sforzi che già devono essere fatti per il traguardo del 2035, con lo stop di ogni veicolo a combustione.
Quello che ha sorpreso, ma solo fino a un certo punto, è il dietrofront della Germania, che non fa pare della lista degli 8 paesi firmatari della missiva all’UE.
Questo perché il governo tedesco il mese scorso si era messo d’accordo con la Commissione Europea per l’approvazione degli e-fuel, garantendo d’altro canto il blocco agli endotermici per il 2035. Uno scambio equo che ora però “costringe” i teutonici a non opporsi all’Euro 7, nonostante lo stesso Ministro dei Trasporti Volker Wissing fosse sulla stessa lunghezza d’onda di Italia e Francia in precedenza. Lo scherzetto tedesco rischia quindi di compromettere tutto.