Ergastolo della patente, la novità che spaventa i guidatori: ecco cosa cambia

È possibile l’ergastolo della patente? Apparentemente sono due parole che non sarebbero conciliabili tra loro perché riguardano ambiti diversi, ma la situazione potrebbe essere destinata a cambiare presto.

La patente per alcuni rappresenta una necessità, specialmente se si deve raggiungere il proprio posto di lavoro ogni giorno e non si ha la possibilità di farlo senza i mezzi pubblici. Allo stesso tempo, molti la interpretano come un’occasione per sentirsi liberi e indipendenti, sentimento che hanno i ragazzi al compimento dei diciotto anni, pronti a iscriversi il prima possibile alla scuola guida per poterla prendere e non essere più dipendenti dai genitori negli spostamenti.

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I controlli alle auto delle forze dell’ordine potrebbero diventare più rigorosi – Foto | Canva – Fuoristrada.it

L’idea di non avere a propria disposizione l’auto anche solo per pochi giorni, come accade ad esempio quando la si deve portare dal carrozziere in seguito a un incidente, non piace quindi quasi a nessuno. In questo caso, infatti, diventa necessario modificare le proprie abitudini e capire come muoversi in modo alternativo.

Ergastolo della patente: può essere davvero possibile

Fino ad ora per le sanzioni più grave era prevista la decurtazione di punti dalla patente, oltre a eventualmente un periodo di sospensione, pensando che questo potesse essere il modo migliore per rendere gli automobilisti più coscienziosi quando si mettono al volante. Non sempre questo effetto sembra essere però stato raggiunto, c’è chi infatti commette comunque irregolarità pensando che i danni subiti possano essere solo temporanei e comunque rimediabili.

Il numero di morti sulle nostre strade sta diventando però decisamente troppo elevato ed è per questo che il governo sta ora pensando di introdurre l’ennesima revisione del Codice della Strada, ma con provvedimenti decisamente più drastici rispetto al passato.

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Si pensa a sanzioni più dure per chi guida in stato di ebbrezza – Foto | Canva – Fuoristrada.it

Le decisioni, ovviamente riguarderebbero quelle condotte che possono avere gravi conseguenze, al punto tale da essere ritenute non solo cause di un incidente, ma addirittura da poter provocare vittime. Ed è da questo concetto che parte l’idea di arrivare addirittura a un ergastolo della patente cosa che, come si evincerebbe dal termine, significherebbe non poter guidare più per il resto della propria vita.

Cosa potrebbe accadere

Ma quale sarebbe nello specifico la modifica normativa a cui sta pensando il governo? L’idea di pensare a un ergastolo della patente è venuta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, da sempre attento a tutelare la sicurezza di chi circola sulle nostre strade. Questo concetto lo aveva già espresso qualche mese fa: “Occorre il ritiro a vita della patente per chi guida ubriaco o sotto effetto di sostanze stupefacenti, sono potenziali assassini”.

Non è escluso che già nelle prossime settimane si possa decidere di presentare un disegno di legge in occasione del Consiglio dei Ministri, per poi arrivare all’approvazione definitva prima della fine dell’anno. Del resto, si tratta di misure che sono già in vigore al di fuori dei nostri confini, in Gran Bretagna e Australia. Qui il ritiro a vita della licenza di guida è previsto per chi è responsabile di incidenti mortali causati da comportamenti superficiali o in stato di abbrezza.

Non è escluso che il dibattito attualmente in corso sul tema possa portare a pensare in alcuni casi a una possibile redenzione da parte dell’automobilista, nonostante il grave errore commesso. Lavorare ai dettagli di un provvedimento resta comunque fondamentale per far sì che possa essere introdotto, soprattutto perché c’è già chi lo ritiene incostituzionale.

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