Dietro la guida in stato di ebbrezza si nasconde un rischio incredibile. In confronto multa, sospensione della patente e confisca non sono nulla
La guida in stato di ebbrezza è una triste piaga della nostra società moderna che non bisogna mai smettere di stigmatizzare. Guidare alterati è un rischio enorme per la propria vita e per quella degli altri, a partire da chi ti sta vicino in auto fino agli altri utenti della strada. Per combattere la guida in stato di ebbrezza lo stato ha dispiegato una serie di forme repressive più o meno gravi volte ad evitare l’avverarsi di questa situazione incutendo il timore di ciò che può accadere. 
Il livello di alcol nel sangue è un elemento decisivo per la guida in stato di ebbrezza. Anche quando esternamente si può pensare di stare bene, ciò che conta realmente è questa concentrazione presente nel nostro corpo. Al fine di meglio stigmatizzare il fenomeno, il legislatore ha deciso di stabilire 3 livelli di gravità nella guida in stato di ebbrezza, ovviamente dipendenti dalla concentrazione alcolica nel sangue. Sarebbe bene sapere che per rischiare di finire dietro le sbarre non serve obbligatoriamente ferire o uccidere qualcuno, ma basterebbe anche solo un tasso alcolico parecchio alto. Nei tre livelli di gravità previsti infatti si passa dalla sanzione amministrativa consistente in una semplice multa con sospensione della patente, fino ai risvolti penali del fatto che potrebbero portare alla pesantissima pena del carcere.
Guida in stato di ebbrezza: ecco quando si rischia di finire in carcere
La guerra contro chi si mette ubriaco alla guida continuerà per sempre, e lo Stato continuerà giustamente ad aumentare le sanzioni se questa piaga non dovesse pian piano diminuire. La scelta dei tre gradi di sanzionabilità del fatto è ponderata e centrata verso una forte repressione del fenomeno. Ma come e quando si rischia un procedimento penale e di finire in carcere? Anzitutto bisogna chiarire che la nostra rassegna non terrà in considerazione il ferimento o l’uccisione di altre persone per le quali si risponderà del diverso reato di omicidio stradale per il quale si rischiano dagli 8 ai 12 anni di reclusione.
Il primo livello, quello più basso e con conseguenze solamente amministrative, scatta al superare del tasso di 0.5 grammi per litro di sangue e fino al grado di 0.8 grammi per litro. In questo caso sono previste una sanzione amministrativa da 532 a 2.127 euro e la sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Il secondo livello sfocia già nel penale con il conseguente rischio dell’instaurazione del procedimento a carico ed è compreso nel range tra gli 0.8 e gli 1.5 grammi per litro di sangue. In questo caso l’ammenda va da 800 a 3.200 euro, a cui si aggiunge l’arresto fino a 6 mesi e la sospensione della patente da 6 mesi a 7. L’ultimo e gravissimo livello scatta al superare dell’1.5 grammi per litro di sangue, con un rischio molto più elevato di poter finire anche solo per qualche ora in gattabuia. Superato questo limite scattano un’ammenda da 1.500 a 6.000 euro, l’arresto da 6 mesi a 1 anno, la sospensione della patente da 1 a 2 anni e il sequestro preventivo della vettura, ovvero la confisca.