Brutte notizie per Tesla, allarme tra i lavoratori: cosa sta succedendo

Brutte notizie in arrivo per Tesla. Coinvolti i dipendenti della casa automobilistica americana costretta a una decisione drastica

L’industria metalmeccanica è una delle principali in tutti gli Stati Uniti, motivo per il quale ha fatto molto scalpore lo sciopero dei lavoratori di settembre 2023. Non si è trattato di un attacco a una singola azienda ma a tutte quelle che producono auto negli USA, da General Motors a Ford passando per Stellantis. Ne è rimasta fuori la Tesla.

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Tesla, allarme tra gli operai (Ansa) – fuoristrada.it

Non sono però mancate le critiche verso l’azienda di Elon Musk, considerando come si sia sollevato un polverone nel momento in cui è divenuto noto il fatto che non ci fosse un sindacato per i lavoratori della Tesla. Questo indubbiamente getta delle ombra nei confronti di un colosso che ha rivoluzionato la produzione automobilistica, diventando leader nella realizzazione di modelli elettrici.

Il fatto di voler produrre auto elettriche di grande qualità è sicuramente di grande aiuto, in quanto l’espansione delle vetture a impatto zero permetterà di ridurre sensibilmente le emissioni di CO2 nell’aria. Questo consentirà di limitare (seppur con proiezioni ancora discordanti) i livelli di emissioni nocive nell’ambiente circostante, una tematica che non può non essere priorità per le istituzioni.

La Tesla da questo punto di vista è in prima linea, ma purtroppo la situazione del mercato è altalenante. Per il momento, infatti, le EV  non hanno ancora avuto quello slancio che ci si sarebbe atteso e questo comporta così a un sempre maggiore rischio di sovrapproduzione con inevitabili ricadute occupazionali.

In arrivo i licenziamenti: Tesla fa tremare le sue fabbriche

Secondo quanto riportato da Reuters, ormai è questione di giorni prima del definitivo annuncio del licenziamento di ben 6020 operai di Tesla. I dipendenti che dovrebbero lasciare il loro posto di lavoro sono quelli di due stabilimenti operanti in Texas e California. La sede della California sarà quella maggiormente colpita dai tagli, con un totale di 3332 operai licenziati. Va solo leggermente meglio alla fabbrica texana, con 2688 posizioni da liberare.

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Elon Musk, decisione inevitabile per Tesla (Ansa) – Fuoristrada.it

E’ solo l’inizio. Tesla infatti ha già annunciato di recente che sarà necessario un taglio sensibile della forza lavoro non solo negli USA ma anche in altre fabbriche operanti altrove . La motivazione è derivata non solo dal calo delle vendite ma anche dal fatto che, per poter contrastare l’avanzata dei rivali, è necessario anche abbassare sensibilmente i costi.

Prezzi più bassi e meno auto vendute, un binomio che di certo non porta con sé belle notizie all’orizzonte. Tesla dunque punta a rinnovare la propria gamma per renderla più appetibile e, allo stesso tempo,vuole snellire la forza lavoro. Musk comunque non vuole accettare le critiche per questa decisione, sottolineano come abbia generato oltre 30 mila posti di lavoro in California. Ora però è giunto il momento di fare un passo indietro davvero inatteso per il colosso automobilistico statunitense.

Il calo dei prezzi – nel frattempo – interessa anche i modelli venduti sul mercato europeo. Alcune delle vetture Tesla possono anche rientrare tra i benefici degli incentivi auto che il Governo italiano si appresta a sbloccare a maggio.

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