Michael Schumacher, la rivelazione di Ecclestone è sorprendente: tutto vero. Il pilota tedesco e l’ex patron della Formula 1 andavano piuttosto d’accordo
L’epopea di Bernie Ecclestone nel Circus è coincisa con la massima espressione di Michael Schumacher. Il manager inglese ne ha visti di campioni sotto la sua gestione ma il tedesco è stato in grado di abbattere ogni record. La considerazione nei suoi confronti era massimale. 
La stagione di Formula 1 è iniziata ufficialmente con il via dei test in Bahrain. Tutte le scuderie sono impegnate in una tre giorni che dovrà consentire a tecnici e piloti di prepararsi al meglio per lo start del campionato. Dal 5 marzo prossimo si inizia a fare sul serio, con il Gran Premio di Sakhir. La Red Bull di Verstappen resta sempre la macchina da battere, al netto delle penalizzazioni (morbide) per il budget cap.
La Ferrari dal canto suo proverà a suonare la carica, con Leclerc carichissimo e motivato a 1000 dall’arrivo di Frederic Vasseur (suo grande amico). Ancora resta da capire bene quale sarà il potenziale della Mercedes, con la W14 che più che stravolgere affina quanto visto nella versione 2022 (W13). Hamilton non sarà così soddisfatto dato che aveva espressamente chiesto ai suoi tecnici di rivoltare il progetto.
Nel box di Brackley da quest’anno c’è anche Mick Schumacher, che dovrà accontentarsi di ricoprire il ruolo di terzo pilota. Solo venerdì di prove libere nel suo programma stagionale e la speranza di mettersi in mostra in vista del futuro. L’avventura con la Haas non è finita nel migliore dei modi e di questo in molti ne sono dispiaciuti.
Michael Schumacher, la sua assenza è stata pesantissima per Mick: poteva avere ben altra carriera
Dopo aver vinto il Mondiale di F2 nel 2020 e aver completato brillantemente il periodo di addestramento nella Ferrari Driver Academy, Mick doveva spiccare il volo in maniera diversa. Chi lo conosce bene sa che ha bisogno di un po’ di tempo per trovare il limite della vettura, ma quando è in confidenza ha un talento cristallino. Eppure al fianco di Magnussen tutto questo non si è visto, con il danese che gli è rimasto sovente davanti. 
Gli incidenti di Gedda e Montecarlo hanno fatto il resto, con danni cospicui alla monoposto e conseguenti problemi di budget per il team americano. Gunther Steiner l’ha scaricato e c’è voluto l’intervento di Toto Wolff per mantenerlo all’interno del Circus. Eppure il suo excursus in Formula 1 poteva essere ben diverso, specie se avesse avuto al proprio fianco una figura imprescindibile come quella del padre.
Michael aveva seguito ogni passo della crescita agonistica del figlio, fino al terribile incidente sulle nevi di Meribel (nel dicembre del 2013).
Bernie Ecclestone è sicuro: “Con Michael Schumacher alle spalle avremmo visto un altro Mick”
A pensare che con il “Kaiser” alle spalle Mick sarebbe stato in grado di esprimere ben altro potenziale, è lo stesso Bernie Ecclestone, leader indiscusso della F1 per circa 40 anni. 
Secondo il manager britannico Schumi Jr. ha accusato particolarmente questo tipo di mancanza. In un’intervista ai tedeschi di Sport Bild, Ecclestone ha dichiarato: “Con Michael al suo fianco come consulente, Mick oggi sarebbe un pilota titolare nell’abitacolo di una buona scuderia. Con tutta la sua esperienza, Michael avrebbe potuto dare un grande aiuto a suo figlio. Gli avrebbe mostrato la strada giusta a livello di guida, ma anche politicamente”.
Un altro grande problema per Mick è stato, secondo Mr.E la scelta di entrare nella FDA.
“Era nella squadra sbagliata. Credo che la Red Bull sarebbe stata più adatta per lui. Lì si sarebbero preoccupati di più per lui e lo avrebbero fatto crescere. Essere all’altezza di questo cognome è il problema principale di Mick. Sarà difficile per lui trovare un sedile, soprattutto uno in cui possa vincere. Mi dispiace dirlo“.