Elon Musk è nei guai: le parole del presidente fanno tremare il tycoon

Avreste mai pensato che l’imprenditore Elon Musk sarebbe stato addirittura accusato di essere una minaccia? Purtroppo per il CEO di Tesla è tutto vero. Non si aspettava certamente una convocazione così importante…

Quando si possiedono abbastanza soldi da cambiare le sorti di un paese intero, è normale che i politici inizino a preoccuparsi del peso che una singola persona può avere sulla stabilità di un paese: con un conto in banca di oltre 160 miliardi – avete letto bene! – di Dollari il fondatore di Tesla è sicuramente una delle persone più potenti del mondo. E questo lo ha messo in una situazione davvero molto scomoda.

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Elon Musk è nei guai sul serio (Fuoristrada.it)

Ha troppi soldi?

Quando un singolo individuo possiede letteralmente il potere economico per far fallire o salvare un paese – parliamo di miliardi e miliardi di Dollari, cifre difficili anche soltanto da immaginare – è normale che qualcuna delle autorità nazionali degli stati dove il suddetto ricco imprenditore opera inizi a farsi delle domande. Cose come “Ma sarà sicuro lasciare a questa persona tutto questo potere?” ad esempio.

Teoricamente non esiste nessuna legge che vieta a Mark Zuckemberg, Jeff Bezos o Elon Musk di possedere miliardi e miliardi di Euro e di investirli come meglio credono, magari acquistando social network come ha fatto di recente proprio quest’ultimo divenuto anche CEO di una delle piattaforme social più famose del mondo con una mossa del giaguaro totalmente inattesa. Qualcuno comunque ha deciso di fare qualche conticino in tasca a Musk lo stesso, pensate un po’!

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Finora Tesla ha fruttato a Musk oltre 100 miliardi di guadagno (Fuoristrada.it)

“Venga subito qui” 

Con un acquisto di ben 44 miliardi di Dollari, più di quanto un normale essere umano riesca anche solo ad immaginare di spendere in tutta la propria vita, il fondatore di Tesla si è recentemente comprato Twitter, piattaforma social attiva dal 2006 con milioni di utenti iscritti sul portale. Non sono mancate polemiche e liti sulla gestione del sito dopo che Musk ha mandato una presunta lettera in cui incitava i dipendenti a lavorare più duramente. Risultato? Molti se ne sono andati…

Se usare toni degni del peggior capo immaginabile con gente molto qualificata che impiegherebbe letteralmente dieci secondi a trovare un altro lavoro meglio pagato non è stata proprio una mossa astuta, c’è anche da dire che Elon Musk ha preso altre iniziative che non sono piaciute al presidente di un importantissimo organo internazionale che ha deciso di mandargli una lettera, chiedendogli di comparire per rispondere ad alcuni quesiti sulla sicurezza della piattaforma.

Come andrà a finire?

Non è la prima volta che un miliardario viene invitato a comparire da un’organo ufficiale che rappresenta uno o più paesi: era successo già nel 2018 con lo scandalo di Cambridge-Analytica in cui il fondatore e CEO di Facebook era stato chiamato a rispondere davanti ai giudici per la fuga dei dati di 87 milioni di utenti del social di Zuckemberg che avrebbe ammesso il proprio errore davanti alla corte…senza però pagare particolari conseguenze, per quanto ricordiamo noi.

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La lettera è arrivata dal Parlamento Europeo (Fuoristrada.it)

Stavolta, la convocazione non è arrivata dalle autorità legali di un singolo paese bensì da un organo internazionale. Parliamo del Parlamento Europeo che si è detto convinto che l’acquisto di Musk del social possa diventare “una minaccia per la libertà di espressione” specie dopo che il CEO del social network ha scelto di sbloccare il profilo di Donald Trump, ancora sotto accusa per gli incresciosi fatti del Campidoglio di un anno fa e rimuovere il filtro contro l’oscurantismo di anti-vax e negazionismi.

Stando alle parole del Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola: “Twitter è importante per la vita civile in Europa e non può diventare inconsapevolmente catalizzatore di odio e disinformazione. Se Musk apparisse davanti al Parlamento, potremmo avere una discussione sincera”. Ora, a differenza di un organo giudiziario il Parlamento Europeo non può forzare il CEO a presentarsi e la lettera è più un “caldo invito” ad apparire. Musk accetterà? Secondo noi, è poco probabile.

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