Elon Musk e Tesla finiscono in Tribunale: la sentenza del Giudice

Elon Musk e Tesla, un binomio vincente dal punto di vista aziendale e automobilistico. Adesso però sono finiti in tribunale.

Elon Musk e Tesla, un binomio vincente e di successo. Probabilmente, se esiste una società che ha rivoluzionato l’automobilismo in chiave elettrica, quella è proprio Tesla. Dal 2035 in Europa e in molti stati americani sarà obbligatorio vendere – e per i compratori utilizzare – un veicolo a basse emissioni, ed è giusto dare il merito a Tesla di aver lavorato per far sì che potesse divenire un brand di spicco come effettivamente è adesso.

Tesla in Tribunale: cos'è successo all'azienda 24 novembre 2022 fuoristrada.it
Tesla in Tribunale: cos’è successo all’azienda fuoristrada.it

Molto merito di tutto questo strepitoso successo, va a Elon Musk, imprenditore miliardario che di recente ha acquistato Twitter per cercare di migliorare pure il social media tanto famoso e utilizzato in ogni angolo del globo. Tornando però al suo legame professionale con Tesla, non starà dormendo sonni tranquilli ultimamente: scopriamo il perché.

Tesla, la storia recente è da sogno

Avete un’idea. Per svilupparla, vi ispirate al noto inventore Nikola Tesla. Dovete realizzarla in un mare di squali quale è l’automobilismo, dove di marchi speciali, pieni di idee e dal grande blasone ne è pieno l’automotive. Difficile, vero? Però è proprio ciò in cui è riuscita Tesla, guidata da Elon Musk. Realizzarsi a livello mondiale e diventare a sua volta un marchio di spicco. In attesa del 2035, periodo nel quale UE e gran parte degli USA avvieranno una totale elettrificazione automobilistica, la società si lecca i baffi metaforicamente parlando e spinge sempre di più verso il suo settore di appartenenza.

Del resto, l’obiettivo del marchio è sempre stato quello di accelerare la transizione del mondo all’utilizzo di fonti di energia rinnovabili. Produzione di veicoli elettrici inclusa. Fondata nel 2003 a San Carlos in California da Martin Eberhard e Marc Tarpenning, Tesla oggi comprende molti esperti mondiali di informatica e sistemi di calcolo, ma anche nel campo elettrico, dell’ingegneria elettrica ed elettronica. Nel 2015 è stata definita da Forbes come l’azienda più innovativa al mondo. Nel 2021, Tesla ha raggiunto l’incredibile traguardo di mille miliardi di dollari di capitalizzazione azionaria.

Tesla ed Elon Musk nel mirino: cos’è successo in Cina

La Cina, una meta molto gradita per le aziende. Anche per Tesla, che però di recente si è trovata in una situazione davvero molto spinosa dal punto di vista legale. A causa di presunti malfunzionamenti delle auto prodotte dalla casa statunitense. Che presunti, evidentemente, rimangono. Un modo, sembra, per mettere in cattiva luce i modelli targati Tesla, a vantaggio ovviamente dei produttori locali che non sono pochi. Elon Musk e colleghi, però, ovviamente non sono rimasti fermi a guardare. Anche grazie alla mano dei propri legali, ogni volta si battono contro la disinformazione, oppure nel caso di effettivi malfunzionamenti cercano di arrivare ad una soluzione per il bene degli automobilisti che comprano le loro auto.

Tesla Model X 24 novembre 2022 fuoristrada.it
Tesla Model X, simile a quella del cittadino cinese denunciato per diffamazione fuoristrada.it

In tal senso, Tesla può essere soddisfatta della sua ultima vittoria legale. Già, perché un cittadino cinese, proprietario di una Tesla Model X, è stato multato per diffamazione dopo aver definito la sua auto “un giocattolo pericoloso e suicida”. L’uomo si lamentava – a suo dire – di una frenata poco efficace della Model X. Tesla si è subito attivata per arrivare all’uomo e alla soluzione finale, cercando ci capire cosa fosse successo. L’automobilista però si è sempre rifiutato di portare la vettura in un Tesla Service per un’ispezione completa. In più, le dichiarazioni che rilasciava in tribunale sono sempre state contraddittorie. Il giudice ha deciso così che si trattava di diffamazione, costringendo l’utente a scrivere le sue scuse su un quotidiano locale, fare qualche passo indietro e pagare quasi 1500 euro, che sarebbero finiti nelle tasche di Tesla.

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