Ogni giorno nelle metropoli italiane più visitate dai turisti, milioni di persone si spostano a bordo di queste automobili bianche che sono al servizio di chiunque abbia bisogno di un passaggio e possa pagare.
Simbolo delle metropoli sempre più grandi ed affollate, il classico taxi, che sia bianco come quelli in Italia, giallo come il più classico dei taxi, quello di New York o di qualsiasi altro colore e provenienza, è un potente elemento della cultura pop, non solo un mezzo di trasporto che ha ispirato film da Oscar come Taxi Driver con Robert De Niro. Ma sappiamo davvero tutto su questi particolari mezzi di trasporto?
Parte di noi
I servizi di trasporto di una città sono parecchi, dal classico autobus su cui si oblitera il biglietto al tram passando per l’auto più riconoscibile di tutte nel traffico, il taxi. Queste vetture sono una rassicurante presenza per i turisti che sperano di trovare un guidatore onesto con le tariffe ed abile nel districarsi in un labirinto di strade che una persona non del posto non conosce di certo.
Ma sappiamo davvero tutto sulla storia di questi veicoli? I primissimi taxi vennero introdotti nel 1837 a Toronto ma si trattava ancora di carrozze, non di vere e proprie auto. Per le prime vetture autopropellenti bisognerà infatti attendere la fine del secolo: nel 1897 una nota casa tedesca produsse la Daimler Victoria, uno dei primissimi veicoli equiparabili ad un taxi moderno.

Perchè si chiama così?
Nonostante la feroce concorrenza di altri servizi come quello offerto da Uber, almeno in Italia i taxi continuano a fare la parte del leone se si parla di pubblici trasporti. Ma sorge una domanda: chi ha deciso che questi mezzi dovevano chiamarsi così? Ci sono varie ipotesi avanzate dagli storici, tutte ugualmente plausibili. La prima vede l’invenzione di questo nome in Italia già nel lontano 1500 quando la famiglia Tasso gestiva ben 20.000 carrozze in tutto l’Impero Asburgico per la consegna della posta.
Un’altra ipotesi molto meno avvincente fa originare il termine alla fine del 1800, proprio nel periodo in cui nascevano i primi taxi capaci di muoversi senza cavalli. La parola verrebbe dal tedesco “Taxameter”, tassametro, l’oggetto che calcola ancora oggi il costo di una corsa in base al tempo passato dal cliente a bordo del veicolo. In pratica, i taxi si chiamerebbero così…perchè tassano il cliente!
Un’ipotesi affascinante
Secondo noi, anche se non ci sono prove che sia l’ipotesi corretta, è molto più affascinante un’altra teoria che farebbe risalile l’origine del termine addirittura al periodo degli Antici Greci. Si, perchè la parola taxi suona molto simile a tachus, aggettivo della lingua greca antica che indica una cosa o una persona molto veloce nei movimenti. Non ci sono molte argomentazioni a sostegno di questa tesi…ma è molto emozionante pensare che il termine abbia origini così lontane.
Ultima curiosità: sapete che nessuno sa dire con estrema precisione quanti tassisti ci siano in servizio in tutta Italia in questo esatto momento? Le stime parlano di oltre 40.000 licenze registrate che rimane comunque uno dei numeri più bassi tra i paesi dell’Unione Europea. Pensate che all’inizio del secolo scorso, in tutto il paese ce n’erano meno di 1.600 in tutto.