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Stellantis, la decisione è drammatica: non poteva accadere di peggio

Stellantis si trova a dover prendere una decisione che per certi versi appare realmente drammatica: i lavoratori sono completamente spiazzati

Non poteva esserci annuncio peggiore per quanto concerne il primo produttore italiano di automobili. I problemi legati alla crisi economica rendono quasi impossibile fare altrimenti, ma così facendo si è svuotata la fabbrica più importante.

Cambia tutto dopo la decisione di Stellantis (Fuoristrada – ANSA)

La crisi economica internazionale colpisce ovviamente anche l’Italia e il settore dell’Automotive non fa eccezione. Riuscire in questo momento a mantenere gli investimenti preventivati diventa difficile anche per un colosso come Stellantis, in grossa difficoltà specie all’interno dei confini nazionali. Per avere un’idea di cosa sta succedendo basta prendere in esame la situazione del polo storicamente più importante per l’azienda che comprende il gruppo FIAT.

La fabbrica Mirafiori, un complesso industriale alle porte di Torino, è stata inaugurata addirittura nel 1939, prima della Seconda Guerra Mondiale. Da lì sono nate tutte le automobili più iconiche della storia FIAT e più recentemente della parentesi FCA. Nel 1957 fu realizzata la prima 500, a suo modo un passaggio epocale per un modello che tutti ci hanno invidiato. Altri brand di grande successo come Lancia, Alfa Romeo e Maserati hanno visto la luce da quelle parti ma ora qualcosa sembra essersi incrinato. A raccontare la difficilissima condizione lavorativa sono gli stessi operai coinvolti, come riportato dal sito di FanPage.

Stellantis, crisi senza fine a Mirafiori: aumentano gli operai in cassa integrazione

La Maserati ha ormai ridotto la propria produzione ad appena una decina di macchine, specifica uno dei operai di Mirafiori e la stessa sorte sta toccando alla linea della 500, quasi sempre ferma in fase di produzione. Questo non può che portare ad un aumento preoccupante della cassa integrazione per molti dipendenti, costretti a vedersi ridurre il salario da uno standard di 1.500-1.600 euro ad appena 1.100 al mese e con una scadenza precisa.

Stellantis costretta a prendere una difficile decisione (Fuoristrada – ANSA)

Una crisi che coinvolge una buona fetta dei cinquantamila lavoratori che si trovano all’interno della storica fabbrica, senza considerare quelli che lavorano per altre aziende nello stesso complesso.

Per quanto riguarda le mosse future di certezze non ce ne sono, come spiegato da Gianni Mannori di Fiom. Si parla di una ripresa di produzione con nuovi modelli non prima del 2027, ma questo va in controtendenza con quanto accade all’estero. Basti considerare che in Spagna, per la precisione a Saragozza, vengono sfornate più auto che in tutti gli stabilimenti italiani. Scelte di Stellantis che fanno discutere.

Angelo Papi

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