Esame Patente B, prova pratica: ecco le regole da seguire per non essere bocciati

Avete superato l’esame di teoria e adesso dovete affrontare quello di pratica? Ecco alcune dritte per prendere la patente.

Il conseguimento della licenza di guida è certamente una delle tappe fondanti del percorso di crescita di un adolescente, anche se a volte si decide di fare questo passo in età più adulta. Che si sia abituati o meno alle quattro ruote, è sempre uno scoglio arduo da superare e  comporta una discreta quantità di ansia. C’è chi teme maggiormente la prova teorica, chi quella pratica, ma una cosa è certa, non si è mai realmente tranquilli quando ci si trova a tu per tu con questo appuntamento.

Esame della patente
Prendere la patente non è mai stato così facile (Canva) – Fuoristrada.it

Qui di seguito, vi forniremo alcuni consigli su come prepararvi al meglio all’esame finale e ovviamente vi spiegheremo in cosa consiste. Intanto cominciamo con il dire cosa succede dopo che il quiz è andato a buon fine. Immediatamente si riceve il foglio rosa, fondamentale per potersi esercitare al volante. Da quel momento si avranno dodici mesi di tempo per misurarsi alla guida davanti all’esaminatore e lo si potrà fare a partire dal mese successivo alla consegna del documento provvisorio.

Se si viene bocciati per tre volte, si dovrà ripetere la teoria, con tre tentativi nell’arco di un anno. Nel caso si disponesse già di licenza A1, A2, A o B1, si potrà accedere direttamente alla pratica.

Esame pratica per la patente, tutti i segreti

Vediamo ora nel dettaglio come funziona. Il giorno che ci si presenta alla prova, si salirà su una macchina di categoria B in grado di toccare un limite di almeno 100 km/h e provvista di doppi comandi. Secondo le regole attuali non vi è l’obbligo di cambio manuale. In caso si prendesse parte ad una prova con l’automatico, sulla patente verrà segnalato il codice UE 78, che precisa che non si è abilitati a guidare vetture differenti.

Genericamente l’esame si compie nelle sedi della Motorizzazione o nei luoghi definiti dall’Autoscuola di riferimento e si articola in tre sezioni: la prima valuta la capacità del conducente di prepararsi il posto guida per procedere in maniera sicura, quindi occhio a portiere, sedile, cinture e specchietto retrovisore centrale In secondo luogo viene osservato come l’esaminando compie le manovre, come ad esempio il parcheggio, la retromarcia  o la frenata di precisione e infine come si comporta nel traffico.

Esame pratico patente, in cosa consiste
Esame pratico patente, tre le prove da superare (Canva) -Fuoristrada.it

Se ci si trova in una grande città la questione si fa ancora più complessa tra semafori e continui stop&go. Ma genericamente gli elementi a cui l’esaminatore presta attenzione sono: la partenza da fermi, la guida in rettilineo, in curva, negli incroci, nelle svolte a destra o sinistra, come viene cambiata corsia, come ci si immette in autostrada o si esce dalla stessa. Poi ancora, il superamento o il sorpasso di altre auto. Attenzione particolare viene prestata all’atteggiamento del guidatore nei paraggi di rotonde, passaggi, a livello, fermate dei mezzi pubblici, strisce pedonali o gallerie.

La durata della prova è di 25 minuti e deve essere compiuta su percorsi di natura differente, dalle zone con limite a 30 o 50 km/h, così da contemplare tutte le sfide quotidiane. In caso di esito positivo si viene fatti accostare a destra e subito viene consegnata la patente che deve essere firmata dal candidato ancora nell’abitacolo. Se è negativo il foglio rosa viene ritirato e bisogna ripetere tutto dall’inizio per quanto riguarda la parte pratica. Ultimo consiglio? Mantenete la calma e non dimenticate di ripassare la teoria, qualche domanda potrebbe comunque esservi rivolta dall’esaminatore.

Impostazioni privacy