Sono diversi gli aspetti recenti che stanno modificando il mondo dei motori, con la guerra che ha stravolto il mercato cinese e non solo.
Non ci sono dubbi sul fatto che da diversi anni a questa parte siamo di fronte a una serie di cambiamenti nel mondo automobilistico che daranno vita a una vera rivoluzione. Il fatto di incentivare le aziende nella produzione di veicoli a impatto zero sarà indubbiamente un grande aiuto nel lungo periodo per il nostro pianeta per ridurne l’inquinamento.
Queste novità però stanno aiutando e non poche anche le nuove potenze, considerando infatti come i colossi automobilistici già presenti da anni si trovano costretti a dover rivoluzionare un assetto societario già funzionante. Non sono però solo le rivoluzioni a quattro ruote che stanno facendo discutere negli ultimi anni, ma anche gli aspetti sociali e della vita di tutti i giorni è ormai stravolta.
Questo decennio non è iniziato di certo con i migliori auspici, considerando infatti come nel 2020 ci siamo trovati di fronte a una tremenda pandemia che ha messo in ginocchio il mondo intero. Di recente inoltre si è fatta ancora più drammatica la guerra tra Israele e Palestina e non vi è tregua nemmeno per il conflitto tra Russia e Ucraina.
Proprio questa guerra avrebbe dovuto mettere in crisi il mercato russo, con le sanzioni da parte dell’UE e degli USA nei confronti dell’enorme nazione tra Europa e Asia che però hanno portato ad altre conseguenze. Limitandone il mercato con Europa e Stati Uniti, la Russia non è rimasta a guardare, infatti la collaborazione con la Cina nel 2023 è diventata sempre più positiva.
Russia e Cina: la collaborazione automobilistica accresce
La Cina non ha firmato nessun accordo privilegiato con Europa e Stati Uniti, dunque non sta mostrando alcun tipo di problema a trattare ancora con la Russia. Il fatto che per poter importare delle vetture proveniente dalle nazioni dell’UE e dal Nord America costringa la Russia a dover pagare dei duri dazi e sanzioni, ecco allora che ci si è rivolti alla Cina per aggirare il problema.
Nella seconda metà del 2024 infatti la crescita di importazioni di vetture dalla Cina alla Russia è cresciuto sensibilmente. Non è però finita qui, infatti sembrerebbe che, secondo quanto riporta wardsauto.com, la Cina abbia intenzione di toccare nel 2024 l’80% complessiva della vendita di automobili in Russia, mentre al momento si dovrebbe essere sul 50%.
Si tratta di un legame che parte proprio nel momento in cui la Russia ha dato il via alla guerra con l’Ucraina, tanto è vero che Motorinvest nella primavera del 2022, firmò un contratto di 135 milioni di Euro per garantire 100 mila auto ogni anno in Russia. I numeri sono destinati a crescere, anche perché il passaggio dalla produzione occidentale a quella cinese è iniziata da tempo.
A San Pietroburgo infatti vi era un grosso stabilimento della Hyundai, ma ormai questo lo hanno venduto ad Art-Finance per soli 100 Euro. La Cina dunque si amplia sempre di più e a quanto pare la Russia ha trovato il modo per aggirare senza grossi problemi le sanzioni.