Quando il GPS risolve un cold case | Lo hanno ritrovato solo con Google Maps

Una storia terrificante che ha come protagonista – più o meno – il famoso Google Maps cambierà il modo in cui guardate il vostro navigatore satellitare: senza di lui, non sapremmo nemmeno che fine ha fatto. 

In un mondo dove satelliti, radar e cellulari controllano ogni istante la posizione di ognuno di noi è davvero impressionante pensare che qualcuno possa semplicemente scomparire nel nulla. Eppure succede ancora di continuo, chiedetelo alla polizia americana che ogni anno cataloga decine di John Doe e Jane Doe, i nomi dati a vittime di casi mai chiusi che vengono ritrovate senza che nessuno possa collegare loro un’identità precisa.

Ritrovamento agghiacciante
In questo caso, Google Maps è stato fondamentale (Canva) – Fuoristrada.it

Il caso di cui parliamo oggi per esempio è emblematico di come la tecnologia possa consentire il ritrovamento di qualcuno o quantomeno la chiusura di un caso aperto da anni in modo così semplice. La storia si svolge in Florida ma forse dire che ha avuto luogo su Google Maps è più indicato: la piattaforma, molto nota anche perchè consente agli automobilisti di orientarsi in modo più semplice in giro per la città, indica località di ogni genere sul tuo cellulare!

Nel lontano anno 1997 durante una normale serata in discoteca in Florida un uomo di nome William Moldt, 40 anni all’epoca dei fatti, scomparve nel nulla. Gli amici lo avevano lasciato tornare a casa in auto ma l’uomo non ci era mai arrivato e nonostante le indagini, con le tecnologie dell’epoca gli agenti non trovarono mai un modo per chiudere il caso o quantomeno scoprire cosa fosse successo davvero.

Trovato anni dopo

Dopo anni di ricerche inutili, il caso di Moldt è stato archiviato come Cold Case ossia come irrisolvibile per mancanza di elementi. A ventidue anni di distanza però, ecco la svolta arrivata proprio grazie ad un uomo che stava armeggiando con il suo drone nell’area di Wellington: esplorando dall’alto un lago, questa persona ha notato la sagoma di un’automobile.

Luogo delle indagini
Ecco come lo hanno trovato… (YouTube) – Fuoristrada.it

Dopo la segnalazione, la prima cosa che gli agenti di polizia hanno fatto è stato letteralmente cercare su Google Maps la località in questione seguendo le coordinate precise ed hanno scoperto una cosa agghiacciante: il fatto che ci fosse un’automobile sotto le acque del lago era noto a chi gestisce il programma dal 2007, quando un utente lo aveva segnalato. Nessuno però era mai andato a cercare di ripescarla.

Alla fine gli agenti hanno recuperato l’auto che era proprio quella di Moldt e purtroppo, trovato i suoi resti nel veicolo dopo tutto questo tempo. Impossibile capire cosa gli sia successo con un’autopsia ma l’ipotesi predominante, finora, è che l’uomo sia finito fuori strada con l’auto perchè troppo ubriaco affogando nel lago. Comunque la mettiamo, una storia agghiacciante.

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