Muore dopo un incidente, il Comune fa una cosa assurda: i parenti sono furiosi

Una famiglia ha perso un ragazzo a causa di un incidente, ad aggravare ancora di più il dolore c’è la richiesta allucinante che gli ha fatto pervenire il Comune. Un segno evidente di scarsa sensibilità.

Perdere un parente per un incidente stradale è una circostanza che ovviamente nessuno si augura di dover vivere in prima persona, ma che purtroppo può accadere. Le cause possono essere diverse, da una distrazione da parte del nostro familiare (a volte può bastare una manovra avventata non voluta) a una buca presente sulla strada di cui ci si rende conto troppo tardi, ma senza trascurare un movimento accidentato da parte di un’altra persona che si incontra sul proprio percorso.

incidente moto
Perdere un familiare per un incidente non può che essere un grave dolore – Foto | Canva – Fuoristrada.it

Accettare tutto questo può essere certamente difficile, non solo per il rapporto di affetto che ci lega, ma anche perché tutto avviene improvvisamente e si ha la sensazione di essere vittime di una profonda ingiustizia. Nemmeno sapere che tutto sia avvenuto in modo fortuito e senza poter fare qualcosa di tangibile può aiutare. In alcuni casi, però, può esserci addirittura una beffa che può rendere più pesante il dolore.

La beffa oltre il dolore per l’incidente

Quando si perde una persona cara a causa di un incidente o di qualcosa di non facilmente prevedibile si pensa spesso di essere stati vittime della sfortuna e si desidera avere giustizia. Ovviamente questo non permette di riavere il proprio caro, ma potrebbe compensare almeno in parte la sofferenza che si prova in quel momento, soprattutto quando la sua mancanza si fa più forte.

Non può che essere inaccettabile vedere però che qualcuno non abbia il minimo tatto e si comporti come se niente fosse successo. È quello che è accaduto a María Pilar Rosanes e suo marito, una coppia spagnola che il 9 agosto 2020 ha ricevuto la notizia peggiore: il figlio Josep è morto in seguito ad un incidente in moto mentre il ragazzo stava facendo un giro della Galizia in compagnia del padre.

incidente figlio Maria Pilar
Il luogo in cui ha perso la vita il figlio di Maria Pilar – Foto | Twitter @rosanesfiguerol – Fuoristrada.it

A causare la tragedia è stato il movimento avventato di un automobilista, che ha invaso la corsia a  una velocità di almeno 116 km/h, secondo quanto emerso dalla perizia che è stata eseguita successivamente. Il giovane è morto sul colpo, sotto lo sguardo inerme del genitore, che ha assistito alla scena a pochi metri di distanza senza poter fare niente. Non bastasse questo,  il Consiglio provinciale di La Coruña ha inviato una lettera al defunto Josep Boan Rosanes per “assistenza e pulizia della strada dopo un incidente tra un veicolo e una moto.” Una richiesta decisamente assurda, che conferma la totale insensibilità di chi l’ha fatta, soprattutto perché fatta a qualcuno che ormai non c’è più, per un ammontare di 485,50 euro richiesti come forma di risarcimento per il lavoro eseguito dai vigili del fuoco che hanno dovuto ripulire il punto in cui era avvenuto il sinistro

Un altro caso in Italia

Maria Pilar, sdegnata dall’accaduto nonostante siano passati anni dall’incidente, non ha esitato a rendere noto sui social la richiesta allucinante che le è stata fatta, ricevendo, come è facile immaginare, solidarietà da tanti utenti.

 

L’autista in questo caso si era giustificato sottolineando di avere fatto quella manovra azzardata per evitare un animale. Questo però non gli ha impedito di essere condannato a due anni di carcere per il reato di omicidio colposo per grave imprudenza per aver viaggiato a velocità eccessiva (il tratto era limitato a 70 km/h).

Episodi simili non sono però del tutto nuovi, solo poche settimane fa una vicenda analoga si è verificata in Italia. La famiglia di Davide Pavan, 17enne travolto e ucciso in scooter l’8 maggio dello scorso anno da un poliziotto ubriaco a Treviso, ha ricevuto la richiesta di pagamento della somma di 183 euro per risarcire chi ha eliminato il sangue dalla strada. Insomma, a volte la burocrazia non si ferma davanti a niente.

Impostazioni privacy