BMW lancia una lodevole iniziativa: un aiuto a chi non può farlo

Chi ha detto che essere disabili significa non  poter guidare una moto? Grazie a BMW non ci saranno più barriere.

Una bella iniziativa che vede coinvolta BMW aiuterà le persone affette da handicap ad essere maggiormente incluse nel tessuto sociale, specialmente coloro che da sempre hanno il sogno di provare le emozioni di un giro in moto, ma fino ad ora non ne hanno avuto occasione o non lo hanno creduto possibile a causa delle loro difficoltà fisiche.

BMW, iniziativa per aiutare i disabili
BMW protagonista di un’iniziativa benefica (Pixabay) – Fuoristrada.it

A dare concretezza al progetto è stata l’associazione Di.Di ., che sta per Diversamente Disabili, creata da emiliano Malagoli. L’obiettivo è esattamente quello di abbattere barriere e timori, aiutando chi partecipa ad acquisire una certa autonomia tramite corsi di teoria e pratica tenuti da istruttori essi stessi disabili.

Moto e disabilità, ora è tutto possibile

Lo scorso 5 settembre sul circuito Tazio Nuvolari di Cervesina si è svolta una giornata speciale per gli amanti delle due ruote con disabilità.  Durante quello che potrebbe essere definito un workshop,  ideato dall’organizzazione di Malagoli e moglie e sostenuta dal costruttore tedesco, da anni attivo per la causa tramite il suo personale programma SpecialMente, dedicato ai bimbi e ai giovani disabili che vogliono mettersi in gioco e superare gli inevitabili ostacoli del loro handicap, i partecipanti hanno presenziato a lezioni teoriche, intervallate a quelle di pratica, utilizzando motociclette speciali, modificate e adattate alle loro esigenze.

Interessante è la modalità di svolgimento dei corsi. Le persone iscritte sono state suddivise in gruppi sulla base delle criticità fisiche e affidate ad un insegnate con lo stesso problema. Molti dei professori sono stati vittime lo stessi  di incidenti e ciò ha permesso una maggior integrazione con gli allievi.

Dopo questa prima prova, ne seguiranno altre, tutte volte al processo di conseguimento della patente AS, le categoria che consente a chi ha delle disabilità di circolare sulle strade di tutti i giorni con un mezzo meccanico.

Protagonisti dell’esperienza sul tracciato lombardo sedici giovani che per la prima volta si sono approcciati al mondo del motociclismo apprendendo come stare in sella e come utilizzare i comandi. Immagazzinate queste nozioni si è poi passati alla parte più attesa, quella della messa in pratica. Nel paddock i ragazzi hanno potuto toccare con mano la materia moto, e nel pomeriggio a gruppi di due sono stati affiancati dagli istruttori in pista e con loro hanno potuto cominciare a prendere confidenza con l’asfalto e le sue insidie.

Giustamente soddisfatto il patron dell’associazione e deus ex machina. “Sono contento di essere stato in grado di organizzare nuovamente l’evento, ma l’aspetto che più mi rende felice, è l’aver visto BMW schierata attivamente al nostro fianco“, le sue parole riportate da Motociclismo.it. “Da anni ci supportano, ma qui hanno accettato di dare una mano concreta cooperando nello svolgimento dell’iniziativa. Per rendere fattibile tutto ciò, però,  abbiamo bisogno di volontari“, ha proseguito appellandosi al buon cuore di persone che sulle due ruote sanno andare e che potrebbero unirsi alla squadra. “In media ci vogliono tre addetti per ogni disabile“, ha concluso il fondatore.

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