Incredibile Tesla, se la consegni scatta il rimborso: come funziona

Non è certamente un periodo felice in casa Tesla, dove i risultati di vendita non sono particolarmente incoraggianti. Anzi, ora c’è un altro problema non da pcoo per la casa automobilistica di Elon Musk.

Ogni azienda deve prendere decisioni che riguardano certamente al presente, ma allo stesso tempo non può che guardare a media e lunga scadenza cercando di non farsi trovare impreparata alle sfide proposte dal settore di appartenenza. Fare previsioni per il futuro può non essere semplice e, inevitabilmente, comportare anche una percentuale di errore, ma resta determinante per capire come sia meglio muoversi.

Auto Tesla rimborso
Tesla è sempre più in difficoltà – Foto | Image by ElasticComputeFarm from Pixabay

Il settore automobilistico non può fare eccezioni, ben sapendo che si tratta di uno di quelli che sta faticando a ripartire dopo le restrizioni introdotte a causa della pandemia. Questo periodo, infatti, ha contribuito a ridurre il potere di acquisto di molti, che possono risultare determinanti all’idea di prendere una nuova auto. E una realtà importante come Tesla non può fare eccezioni.

Tesla e le auto elettriche non convincono

La diffusione delle auto elettriche si sta rivelando più difficile del previsto, nonostante l’Unione Europea sia intenzionata a renderle l’unico tipo di vettura in circolazione (salvo proroghe o dietrofront). Fino a qualche anno fa uno dei deterrenti principali all’acquisto era dato dalla paura di tanti automobilisti di “restare a secco” avendo poche certezze sull’autonomia, ma ora a questo si è affiancato un altro problema da non sottovalutare.

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Ancora in calo il mercato delle auto elettriche – Foto | Fuoristrada.it

I costi, infatti, continuano a essere ancora eccessivi, soprattutto se rapportati a un analogo modello a benzina e diesel. E’ proprio per questo che molti, incuranti del provvedimento, continuano a preferire le endotermiche.

Questo non può che ritardare il rinnovo del parco in circolazione, ma soprattutto mette in difficoltà un marchio come Tesla, pioniere in questo genere di vetture. I bilanci al momento piangono, per questo non possono essere escluse scelte drastiche, anche se dolorose.

Una situazione inaspettata

Potremmo essere costretti a vendere le Tesla a prezzo di costo“, questa la presa di posizione di Elon Musk, patron di Tesla, che non può che confermare le difficoltà di fatturato che si stanno registrando. A gongolare non può che essere la concorrenza: chi decide davvero di acquistare un’auto elettrica può finire così per propendere per un modello della concorrenza.

Questo, però, non sembra essere l’unico problema a cui devono far fronte nell’azienda. In Germania è emerso uno scenario inaspettato, che potrebbe far crollare ancora di più i ricavi.

Tesla, secondo quanto emerso, non avrebbe fornito ai suoi clienti un numero di telefono da sfruttare nel caso in cui si volesse restituire la vettura acquistata. Questo sarebbe permesso, secondo quanto previsto dall’Unione Europea, entro un massimo di quattordici giorni per ogni prodotto acquistato online, anche senza indicare la motivazione.

Qualora la normativa non venisse rispettata, e sembra evidentemente questo il caso, la possibilità di restituire la vettura si estende a dodici mesi. Questo significherebbe quindi provare il mezzo per un anno e poi, anche solo per un capriccio, riportarlo in concessionaria senza alcun costo da sostenere. Anzi, il cliente riceverebbe indietro i soldi spesi.

Ci sarebbe inoltre il rischio di un’arma a doppio taglio. Alcuni potrebbero restituire il mezzo già acquistato e ottenere la cifra, per poi riacquistarne un’altra a prezzo più basso, in virtù del declassamento a cui sta pensando la casa automobilistica. Se così fosse sarebbe un problema non da poco, anche perché questo potrebbe accadere anche nel resto d’Europa, Italia compresa.

 

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