È considerata la più brutta citycar di tutti i tempi: a confronto l’Arna è una Ferrari

È la citycar più brutta di tutti i tempi? Forse più in generale è la macchina più brutta di sempre. Ecco di quale modello parliamo.

Tante automobili hanno segnato un’epoca. Certe macchine sono entrate nell’immaginario collettivo e sono state un successo di critica e di vendite. Hanno letteralmente lasciato la loro impronta, come delle vere e proprie icone di stile e di bellezza. Oppure hanno legato il loro nome ad imprese leggendarie per quanto concerne il motorsport.

automobile più brutta
Interno automobile (Foto Instagram) – Fuoristrada.it

L’altra faccia della stessa medaglia, invece, sono quei modelli che sì sono entrati anche loro nella leggenda delle quattro ruote, ma per il motivo inverso. Sono stati dei flop sotto il punto di vista degli ordini, dei veicoli che non hanno venduto molto.

Ci sono anche i veicoli che spiccano per la loro bruttezza, dall’aspetto talmente improbabile da essere un unicum nella storia dell’automobile.

Reliant Robin: l’incrocio tra un’auto, una barca e una moto

Tra queste è impossibile non citare la Reliant Robin. Certo va detto subito che stiamo parlando di un’auto senza rivali, unica nel suo genere, al di là del gusto estetico. In Italia questa macchina non è mai arrivata, essendo lontanissima da quelle che potrebbero essere le linee e le forme che hanno fatto grande l’industria italiana dell’automobile.

La Reliant assomiglia più a un incrocio tra una macchina e una barca e una moto. E a parole non è nemmeno così facile spiegare che tipo di veicolo fosse. Piuttosto brutta, ma anche poco sicura, forse la meno sicura la mondo. Molto di tutto è questo è legato alle sole tre ruote su cui viaggiava, che si traduce in pochissima stabilità. Il primo modello vide la luce nel 1973 e chiedersi cosa passò nella mente di chi la pensò è anche lecito.

Eppure, veniva venduta anche perché chi l’acquistava poteva vantare i benefici economici nel Regno Unito. Poteva essere immatricolata come un motociclo viste anche le sue dimensioni ridotte. È rimasta sui listini per 30 anni, dalla Mk1 alla Mk3. Realizzata con fibra di vetro e le prime versione montavano un motore da 750 cc.

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La storica Reliant Robin (Foto Instagram) – Fuoristrada.it

Due anni dopo arrivò il primo restyling e venne rivisto anche il motore che passò a 850 cc. Come detto era brutta, ma questo non fermò le vendite, perché in quegli anni ne futuro ordinate diverse, anche perché quello fu il periodo della crisi del carburante e molti decisero di acquistarla per ovviare al problema.

Gli ultimi modelli arrivarono negli anni 80. Cambiano le mode cambiò anche il look di questa macchina, con le versioni GBS e Jubilee, ma questa è la parabola discendete del ‘Pettirosso affidabile’ e non andò meglio nemmeno alla sua nuova versione, la Reliant Rialto. Fu provata un’altra incursione sul mercato nel 1989, alla classica versione vennero aggiunti altri due modelli: station wagon e un furgone. Ruote più grandi, fremi migliori e interni nuovi non bastarono per convincere gli automobilisti.

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