Porsche inizia a produrre autonomamente il biocarburante: investimento plurimilionario, ecco come lo faranno

Porsche è uno dei brand più rinomati a livello mondiale, e ancora una volta è riuscita a sorprendere il mondo intero.

Tutto il mondo ha presente l’importanza della Porsche in ambito automobilistico, un marchio capace di costruire nel tempo quella che di fatto è ormai una straordinaria azienda, capace di dare vita ad auto straordinarie e progetti iconici.

Porsche 30 marzo 2023 fuoristrada.it
Porsche (Pixabay) 30 marzo 2023 fuoristrada.it

Quest’oggi parleremo del brand tedesco, ma per un’altra ragione. La Germania, è notizia di pochi giorni fa, è infatti riuscita a da raccettare all’Unione Europea gli e-fuel come alternativa ai motori elettrici a partire dal 2035. Una svolta sotto certi aspetti inattesa, che mette in risalto anche Porsche. Soprattutto grazie ad un investimento pluri-milionario a dir poco stupefacente.

Porsche ce l’ha fatta: i dettagli

La Porsche detiene un impianto pilota realizzato nell’estremità meridionale del Cile, una struttura costata la bellezza di decine di milioni di euro. Un investimento di cui ha goduto una società locale specializzata nel settore dei e-fuel: la Hif Global. Questo marchio cileno ha goduto di un investimento pari a 75 milioni di euro. Il motivo è duplice: acqua di mare e vento. Elementi fondamentali per la produzione dell’e-fuel, e che nella località “scelta” da Porsche – Punta Arenas, piccola cittadina affacciata sullo Stretto di Magellano – non mancano affatto. Il vento, che per oltre duecento giorni soffia ad oltre 100 chilometri orari, produce elettricità pulita grazie alle pale eoliche; l’acqua invece viene desalinizzata e fornisce la materia prima per la fabbricazione dell’e-fuel, senza sottrarre risorse a quella potabile.

Porsche, la mossa che cambia tutto (Pixabay) 30 marzo 2023 fuoristrada.it
Porsche, la mossa che cambia tutto (Pixabay) fuoristrada.it

Per quanto riguarda il processo di produzione, viene prima separato l’ossigeno dall’idrogeno (entrambi presenti nell’acqua). L’idrogeno si raduna intorno al polo negativo. Per un litro di e-fuel, ne servono ben due di acqua. Di fondamentale importanza l’anidride carbonica, che va mescolata all’idrogeno e ad alcune sostanze catalizzatrici. Così facendo si ottiene l’e-metanolo. In seguito, quest’ultimo si trasforma in e-kerosene e infine nell’e-fuel. Uno sforzo evidente, che però potrà portare non pochi benefici alla Porsche.

Una validissima alternativa alla transizione elettrica. Quest’ultima investirà l’Europa intera a partire dal 2035, esattamente come moltissimi stati USA. Una rivoluzione che lascia spazio anche a valide alternative, come proprio l’e-fuel. Che, vedendo le ultime mosse in casa Porsche, merita più di qualche occhio di riguardo in vista dei prossimi anni. Specialmente dopo la concessione che l’Unione Europa ha donato alla Germania e conseguentemente a tutti gli altri Paesi europei. Fra i tanti marchi, certamente l’azienda tedesca di cui vi abbiamo parlato è fra quelli che piò permettersi maggiormente di sorridere.

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