Lutto nel mondo della Formula 1. Il pilota è scomparso lasciando un vuoto negli appassionati. L’annuncio di Domenicali.
Lutto nella Formula 1. Una dolorosa notizia ha rattristato il mondo dei motori e tutti i suoi appassionati che da decenni seguono le gesta di piloti e scuderie. Ci sono degli uomini che entrano nella storia della Formula 1 per non lasciarla più. Campioni che hanno segnato intere epoche, anni. Campioni che vivono nei racconti di chi li ha vissuti, e di chi tramanda le loro gesta a chi viene dopo di loro. Per sempre immortali a bordo della propria auto, sorridenti a tagliare il traguardo. La loro scomparsa è una grande perdita e un rammarico per tutto il mondo dello sport. 
All’età di 80 anni è scomparso Jean Pierre Jabouille. La notizia è stata accolta con grande tristezza da tutto il mondo della Formula 1 e non solo. Anche il ceo e presidente della Formula 1 Stefano Domenicali ha voluto dedicare un ricordo al pilota: “E’ un dolore” ha commentato commosso. “E’ un uomo che ha dato tanto al mondo dei motori e alla F1. Verrà ricordato” ha detto.
Il pensiero del mondo del presidente e di tutti, ovviamente, va alla famiglia e agli affetti cari dell’ex pilota, di vicinanza in questo difficile momento.
Chi era Jabouille, dagli inizi alla storica vittoria al GP di Francia
Classe 1942, inizia ad emergere come pilota nelle classi minori (vinse il campionato di Formula 2 con la Ecurie Elf nel 1976). Basta poco, però, perché la Formula 1 si accorga di lui. La sua carriera è inesorabilmente legata alla storia della Renault. Oltre che le innegabili doti da pilota però alla casa francese sono state indispensabili quelle da esperto collaudatore, che hanno fatto entrare Jabouille e la scuderia francese nella leggenda.
E’ tra i protagonisti infatti dei primi passi in formula 1 del turbocompressore. Dopo i test alla Renault-Alpine A500, fu lui a debuttare a Silverstone nel 1977 con la prima vettura a motore turbocompresso, e anche il primo a portare alla vittoria questo motore, al Gran Premio di Francia del 1979. 
In Formula 1 ha disputato in carriera 49 gran premi, per la maggior parte a bordo della sua Renault. E’ arrivato sul gradino più alto del podio, la prima come detto nel GP di Digione nel ’79, e nel GP d’Austria dell’anno seguente. Vittorie però che proprio per la particolarità della vettura guidata e per l’impatto che hanno avuto sulla storia della Formula 1 sono entrate nella leggenda. Abbandona le piste di Formula 1 nell’81, ma non la sua passione per i motori. Per ben 13 volte partecipa alla 24 Ore di Le Mans: l’ultima nel ’93 classificandosi al terzo posto in gara al volante della Peugeot 905 insieme ad Alliot e Baldi.
L’ultimo vero ricordo, però, è del 2019, quando in occasione dei 40 anni dalla sua storica vittoria al GP di Francia si è rimesso al volante della Renault RS10 Turbo per un giro d’onore al Paul Ricard. Lo stesso che adesso, con il pensiero, gli dedicano tutti gli appassionati di Formula 1.