Scandalo Michael Schumacher, arriva la maxi-stangata: sentenza pesantissima

Non c’è pace per la figura di Michael Schumacher, la cui famiglia lotta per tutelarne la privacy e la recente sentenza rappresenta un grande passo in avanti in questa direzione.

Dal giorno dell’incidenti sulle nevi di Maribel per il Kaiser della Formula 1 è cominciata una seconda vita, della quale si sa nulla o comunque pochissimo. Michael Schumacher, infatti, vive nella sua villa a Ginevra, circondato dai familiari più stretti e da un equipe medica che lo segue h24, per assisterlo in ogni necessità. Su eventuali progressi compiuti negli anni per riprendere la condizione minima, non si hanno notizie, ma la famiglia si spende come può per rendere la sua quotidianità il più sereno possibile.

Fake intervista a Schumacher: un anno dopo c'è la sentenza
Risarcimento alla famiglia di Schumacher: vergogna incredibile (ANSA) – fuoristrada

Chiaramente questo alone di mistero ha contribuito a rendere ancora più leggendarie le gesta del pilota di Formula 1, i cui record nella maggior parte dei casi si mantengo intatti e rappresenta un punto di riferimento assoluto per chiunque approcci a percorrere la sua stessa carriera. Nel mito di Michael Schumacher allora negli anni sono state organizzate e promosse sconfinate iniziative, alcune delle quali però non autorizzate.

La più polemica e recente è stata quella della rivista, ‘Die Aktuelle’. Lo scorso 15 aprile del 2023, infatti, la testava aveva vantato al mondo uno scoop, ovvero la pubblicazione di un’intervista esclusiva a Michael Schumacher. Tuttavia, si trattava di un fake. Ben due pagine di domande e risposte con l’ex pilota, al quale l’azienda ha attribuito risposte sul suo stato di salute e anche sulla sua vita dopo il grave incidente. Indignazione generale fin da subito e infatti la famiglia non si è mai fermata nel chiedere giustizia, fino ad ottenerla.

Finta intervista a Schumacher con l’IA: ora il risarcimento alla famiglia, l’accaduto

Per realizzare l’intervista ‘Die Aktuelle’ usò l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale, ma ciò non ha evitato le peggiori conseguenze né aiutato ad affermare una “verità” quanto mai fasulla. L’inganno è stato scoperto e i familiari di Michael Schumacher hanno perseguito le dovute vie legali. Così dopo un anno è giunta la sentenza tanto attesa: la casa editrice Funke, che promuove la rivista, dovrà pagare 200mila euro di danni alla famiglia del campione tedesco.

Intervistarono Schumacher con l'IA: è arrivata la sentenza
Un anno dopo la grande polemica, per Schumacher è fatta giustizia (ANSA) – fuoristrada

A stabilirlo è stato il Landesarbeitsgericht, il Tribunale del Lavoro di Monaco di Baviera. Nel frattempo, già appena dopo la pubblicazione, Anne Hoffmann, la caporedattrice responsabile di aver ideato l’intervista realizzata con l’ausilio character.ai, è stata licenziata.

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