Sembra una Ferrari ma è una Fiat ed ha un prezzo molto invitante: ha stregato tutti gli italiani

Italiani stregati da una Fiat che sembra in tutto e per tutto una Ferrari. Design accattivante e motore potentissimo, ma a buon prezzo

Poteva solo essere un modello che sarebbe entrato nella storia e, alla fine, così è stato. La Fiat che sembra, e di molto, una Ferrari ha stupito chiunque l’abbia vista circolare per le strade e tutti quelli che l’hanno vissuta, specie grazie ai suoi dettagli estetici e tecnici. A sconvolgere ancor di più il mercato è stato anche il suo prezzo, più popolare e abbordabile di ogni esemplare creato a Maranello.

Sembra una Ferrari ma è una Fiat ed ha un prezzo molto invitante: ha stregato tutti gli italiani
FIAT e Ferrari – Fuoristrada.it

Il racconto della nascita di questa vettura sembra essere uscito da un film cinematografico, invece è pura realtà, anche se il grande schermo lo ha visto eccome. A farne uso dinnanzi alle telecamere, infatti, è stato l’attore Carlo Verdone, il quale la utilizzò in occasione del lungometraggio comico Un sacco bello (durante il famoso viaggio a Bratislava, in Polonia).

A dar vita a questa Fiat che sembra una Ferrari è stata proprio la collaborazione fra le due case automobilistiche. Era il 1966, anno in cui l’azienda col cavallino rampante si trovava a svolgere le gare di Formula 2.

Il figlio di Enzo Ferrari, Dino (scomparso prematuramente) ideò un motore V6 da montare proprio per le livree da competizione. Eppure, il regolamento diceva di montarlo sulle vetture di serie prima di poter partecipare e ciò che scaturì da questa richiesta è divenuto leggenda.

Quando la Ferrari incontra la Fiat

Enzo Ferrari non era del tutto soddisfatto del motore ideato da parte del figlio, anche perché quelli delle vetture che uscivano da Maranello erano più potenti. Quindi, prese una decisione storica, ossia di trovare un alleato di tutto rispetto, la Fiat.

La richiesta del patron di casa Ferrari, ovvero quello di montare il motore V6 su un modello prodotto a Mirafiori, fu accolta con piacere e ne nacque una sportiva spettacolare: la Fiat Dino. Grazie alla messa in produzione di serie di questo esemplare, fu raggiunto il numero sufficiente di motori per poter avere l’omologazione a far gareggiare la Ferrari Dino 166 F2 in Formula 2.

Furono due le vittorie raggiunte in questa competizione, entrambe con alla guida il pilota Tino Brambilla. Andrea De Adamì, invece, riuscì a conquistare il Temporada Argentina del 1968, ma il motore V6 non ebbe in generale il successo sperato nelle altre competizioni.

La fama più prestigiosa, invece, arrivò sul mercato, dove andarono in produzione quattro versioni della Fiat Dino, la Spider 2.0, la Spider 2.4, la Coupé 2.0 e la Coupé 2.4. Il modello era un mix fra design accattivante e motore potente in strada, caratteristiche che hanno portato i collezionisti a ricercarlo tutt’oggi. Al momento, il suo prezzo va dai 30 ai 50 mila euro nel mercato dell’usato, molto meno di una Ferrari, ma parecchio simile.

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