Moto, colpo terribile: non potranno più circolare, disperazione in Italia

Moto, che botta: nuove strette importanti per molti centauri

Il governo e la gestione della mobilità di una grande città risultano, da sempre, espediente non semplice. Coniugare le esigenze dei cittadini con la sicurezza degli utenti della strada e un traffico fluido è particolarmente complicato. Forti di un clima molto favorevole a livello europeo in merito, peraltro, negli anni sono arrivate continue “strette” per cercare di ridurre la circolazione di veicoli immatricolati molto tempo addietro.

L’esempio più importante in merito, forse, è relativo a Milano, che da tempo ha introdotto le Aree B e C, ormai note a quasi tutti. Per i pochissimi che non lo sapessero, le due zone in questione si riferiscono a due zone a traffico limitato, studiate appositamente per ridurre inquinamento e congestione del traffico stesso.

Un’importante novità a Milano (Fuoristrada.it)

L’Area B, tra le altre cose, riguarda una porzione corposa del territorio del capoluogo lombardo, e “penalizza” anche le volumetrie di mezzi particolarmente ingombranti (nello specifico, quelli che superano i 12 metri totali in termini di lunghezza). Controllata da quasi 200 telecamere, l’area B è caratterizzata da un ingresso a pagamento.

L’Area C si caratterizza, invece, per la questione relativa al pagamento per avere accesso alla stessa. A partire dall’ottobre scorso, il ticket per l’ingresso in Area C è passato dai 5 euro attuali a 7,5 euro, mentre il ticket per i veicoli di servizio passerà da 3 a 4,50 euro. Per i residenti, a partire dal 41esimo ingresso, il ticket sarà di 3 euro. Dinamiche, chiaramente, che hanno portato in dote diverse proteste e discussioni da ormai dieci anni, quando entrarono in vigore i primi provvedimenti in merito.

È notizia di questi ultimi giorni che il comune di Milano ha comunicato la data di inizio della nuova stretta sul traffico riguardante moto e motocicli all’interno delle zone a traffico limitato, di cui stavamo parlando nel dettaglio nelle righe precedenti. Le restrizioni andranno a colpire i veicoli immatricolati fino al 2003. Tali provvedimenti potranno, stando a quanto filtra anche da fonti ufficiali, andare ad incrementare nel tempo e nelle modalità. Andiamo, ora, ad analizzare nel dettaglio quello che riguarderà i nuovi “blocchi”, programmati per l’autunno prossimo.

Non possono più circolare: ecco tutti i dettagli sulla situazione

Già tra pochi mesi, il blocco sarà concernente a veicoli a due tempi Euro 2, i diesel Euro 2 e le benzina a quattro tempi Euro 0 ed Euro 1, quindi immatricolati fino al 2002 per i ciclomotori e dal 1° aprile 2003 per le moto. Come detto, con il tempo (nel 2025 per la precisione) le misure si faranno sempre più stringenti, coinvolgendo le moto a due tempi Euro 3 immatricolate fino al 2017, i veicoli diesel Euro 3 e le benzina a quattro tempi Euro 2, con ulteriori restrizioni che includeranno dal 1° ottobre 2028 anche le benzina a quattro tempi Euro 3. I provvedimenti, però, guardano già a più ampio raggio e visione: a partire dal 1° ottobre 2030 sarà negato l’accesso alle moto a due tempi Euro 4 e ai diesel Euro 4 e Euro 5.

Novità importante relativa alla circolazione dei veicoli nel capoluogo lombardo (Fonte: Ansa – Fuoristrada.it)

Le limitazioni sopra descritte saranno attive, come già è ora, dalle 7:30 alle 19:30 nella fascia lunedì-venerdì, ma non nei fine settimana e nei giorni festivi, salvo eventuali aggiornamenti relativi alle futuri normative riguardanti le Aree B e C. Il Comune ha comunicato la presenza una deroga di 25 giornate per i residenti e di 5 giornate per chi non vive in zona, a prescindere dalla tipologia di veicolo interessato. Rimane valida la possibilità di ulteriori deroghe per i veicoli abilitati al servizio Move-In nell’Area B, tramite l’installazione di dispositivi che monitorino il chilometraggio degli stessi.

I divieti comunicati da Palazzo Marino stesso hanno messo in allarme, tra gli altri, molti centauri, che hanno lanciato anche una petizione su Change.org che, ad oggi, ha raccolto quasi 17 mila firme. Al centro della questione, il fatto che: “le moto essendo più agili e veloci inquinano meno della metà di un auto, la maggior parte delle volte occupate da una sola persona, occupando spazio e riducendo la velocità dei movimenti nelle città”. Il tema sta interessando in maniera importante anche alcuni esponenti politici dell’opposizione, che stanno cercando di instaurare un dialogo per un tema che permette di snellire il traffico e rendere possibili spostamenti veloci all’interno della stessa Milano.

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