Come sarà la Ferrari elettrica e soprattutto, non sarà sconvolgente non sentire il rombo di un V12 quando la si avvia? Niente paura, la casa di Maranello ha pensato già a tutto quanto.
La transizione elettrica che dovrà avvenire obbligatoriamente entro il 2035 per quei marchi che intendono continuare ad operare in tutti i paesi dell’Unione Europea rappresenta una sfida soprattutto per alcuni brand: il riferimento a quelli che producono supercar a motore termico è evidente visto che si prospetta un problema che altre case non devono affrontare se si parla di costruttori di automobili simili. 
La casa italiana Ferrari è stata resa famosa in parte anche dal sound delle sue vetture: che si tratti di un V8 o un V12, le vetture del brand di Maranello si sentono accelerare da lontano, provocando nei loro appassionati emozioni che non si possono spiegare. Ma vi immaginate cosa succederà quando i motori elettrici ci priveranno di questa gioia? Sarà un vero trauma, non soltanto per i clienti del Cavallino che sono comunque una cerchia ristretta di ricchi automobilisti…
La casa di Modena ha ormai annunciato che la sua prima supercar totalmente elettrica è quasi pronta, dopo l’esperimento della SF90 Stradale che associa un motore V8 – il più performante mai prodotto dalla casa – ad un motore elettrico per un totale di circa mille cavalli di potenza complessiva e dovrebbe arrivare entro la fine del prossimo anno. Ma il brand ha in mente una sorpresa.
Elettrica ma non noiosa
La casa italiana, come era stato già “spoilerato” dalla stampa americana tempo fa che si era accorta di un curioso brevetto depositato dal marchio, non ha intenzione di “zittire” i suoi bolidi solo perchè devono montare motori elettrici. Infatti, ha studiato un sistema per riprodurre in modo artificiale il suono del motore aspirato, turbo o potenziato di qualsiasi suo modello! 
Il dirigente del brand Benedetto Vigna aveva già garantito che anche la Ferrari elettrica: “Non perderà le caratteristiche che rendono le nostre Ferrari delle automobili uniche”. Incluso a quanto pare il sound: lo scorso anno, presso l’US Patent and Trademark Office sono stati depositati brevetti che come ha scoperto Carbuzz riguardano proprio un sistema per riprodurre il rumore di un motore sportivo in un’automobile elettrica.
Insomma tra le dichiarazioni di Vigna e questa notizia ufficiale possiamo stare tranquilli e soprattutto, sorprenderci di fronte al modo creativo in cui la casa italiana ha trovato una soluzione ad un problema secondario per un cliente normale ma gravissimo per chi spende centinaia di migliaia di Euro anche solo per farsi notare dagli altri appassionati. Non vediamo l’ora di sentire il suo ruggito, anche se artificiale.