Serve la patente per guidare in F1? La risposta vi lascerà senza parole

I piloti di F1 hanno, realmente, bisogno di una patente dopo aver dimostrato il loro valore nelle categorie minori? Ecco come stanno le cose.

Arrivare in F1 rappresenta un sogno per tutti i giovani driver che hanno iniziato a gareggiare da bambini sui kart. Già debuttare nelle serie nazionali è un affare piuttosto dispendiosi e complesso perché il karting attuale non è quello di decenni fa. Sono saliti in cattedra, sempre più spesso, piloti paganti che hanno fatto la differenza in termini di ingaggi.

Oggi in Formula 1 vi sono regole piuttosto restrittive.
F1, novità superlicenza (Ansa) fuoristrada.it

Tutti i team hanno bisogno di introiti pesanti e per questo motivo sono arrivati a piani alti anche driver come Mazepin che, a livello qualitativo, non aveva eccelso nelle classi inferiori. Di base, però, per correre nella massima categoria del Motorsport, comunque, serve una licenza che è chiamata superlicenza. Ottenerla, a prescindere dal conto in banco, non è così semplice.

Oggi in Formula 1 vi sono regole piuttosto restrittive. Con il budget cap si è dovuto mettere un freno alle spese folli. A quel punto si è ragionato sul creare un circus molto chiuso in cui anche per eventuali nuove squadre è difficile entrare. La Formula 1 andrà sempre più nella direzione del risparmio in futuro, ma in tema di piloti sarebbe giusto che sulla griglia arrivassero solo i fenomeni.

La categoria regina del Motorsport dovrebbe rappresentare il non plus ultra in tutti i campi. Il requisito di una superlicenza è stato presentato, ufficialmente, solo a partire dal 1984. Al fine di ottenere tale licenza il pilota dev’essere già in possesso della FIA International Grade A licence e, inoltre, raggiungere dei risultati in pista prestabiliti dal libro di regole della FIA.

F1, ecco come funziona la patente

Dimenticate la patente a cui siamo abituati noi comuni mortali, di base il campione in carica in talune categorie motoristiche inferiori, come i campionati di Formula 3 inglese, italiana e giapponese e F3 Euro Series attribuiva l’ottenimento della licenza. Naturalmente anche il trionfo in Formula 2, un tempo chiamata GP2 Series, garantiva tale diritto. Idem anche il driver che terminava a podio per cinque volte negli ultimi due campionati della GP2.

Serve la patente per guidare in F1?
F1, ecco come funziona la patente (Ansa) fuoristrada.it

Il caso Verstappen, in seguito, ha cambiato tutto. L’olandese ha debuttato in Toro Rosso da minorenne, portando la FIA a cambiare le regole in merito alla superlicenza per guidare in F1. E’ stata stabilita una età minima di 18 anni e l’ottenimento di certi risultati nella categorie inferiori alla categoria regina nei tre anni precedenti alla richiesta, che comportino l’ottenimento di 40 punti.

Inoltre, con la diffusione della serie elettrica, è stata concessa al vincitore della Formula E ben 30 punti. Una equiparazione che ha permesso a molti giovani di sognare in grande. Nel 2018 sono stati abbassati i punti conseguiti in F3 europea, così come nel WEC LMP1, Super Formula e Formula V8 3.5. Sono state aggiunte anche altre categorie, come WEC LMP2, LMGT-Pro e Am, le serie Asiatica ed Europea Le Mans Series (classe prototipi), la IMSA (classi prototipi e GTLM), la Super GT, la NASCAR Cup Series e la International GT3 Series.

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