Bollo auto, può andare in prescrizione? Ecco come stanno le cose

Cosa succede se non si paga il bollo auto? Può andare in prescrizione? Cosa dice la normativa e come bisogna muoversi. 

Il bollo auto è una tassa sul possesso che non può essere evitata. Ogni dodici mesi è obbligo per chiunque sia proprietario di un veicolo versare un emolumento il cui valore varia a seconda della cilindrata e della potenza del mezzo, oltre che della regione di residenza della persona.

Bollo prescritto, cosa fare
Bollo prescritto, quando non si deve pagare (Canva) – Fuoristrada.it

Se però per qualsiasi motivo non è stato pagato e non è stata ricevuta alcuna multa, può cadere in prescrizione? Prima di rispondere diciamo che per farsi un quadro preciso del proprio caso basta collegarsi al sito di ACI, oppure, se si abita in Friuli Venezia Giulia, in Valle D’Aosta, nelle Marche, in Sardegna e in Sicilia recarsi sul portale dell’Agenzia delle Entrate.

Prescrizione bollo, come funziona

Tornando alla nostra domanda, effettivamente, superati i tre anni solari dalla data di scadenza non si è più tenuti a versare alcunché. La prescrizione, infatti, si concretizza quando le tempistiche per gli accertamenti eccedono il periodo definito congruo dalla legge.

Può capitare che tra tutte le cose da ricordare ci si dimentichi di effettuare il pagamento. Ebbene, quando ci si ricorda, anche se il termine è passato da molto tempo, ci si può affidare al ravvedimento operoso. Si tratta di un sistema che permette all’utente di mettersi in regola, pagando una sanzione inferiore al dovuto.

Il periodo entro cui si può compiere tale operazione è di dodici mesi. Passato tale lasso temporale è quanto mai probabile che si venga raggiunti da una cartella da parte dell’Agenzia delle Entrate per chiedere arretrati, sanzioni e interessi, secondo la normativa disciplinata dal Codice Civile all’articolo 2934 e seguenti.

Il consiglio è quello di guardare con attenzione la data della notifica, perché potrebbe sempre essere stata inviata in ritardo e di conseguenza non essere più valida. Come detto l’ente riscossore ha trentasei mesi di tempo per invitare il richiamo, trascorsi i quali si annulla per decadenza dei termini. 

Attenzione però, come anticipato la regione di provenienza è molto importante per quanto concerne la tassa di circolazione. Ad esempio in Piemonte la prescrizione scatta dopo ben cinque anni.

Vediamo ora cosa bisogna fare se si riceve la cartella dopo la decorrenza dei tempi leciti. In questo frangente, si hanno 60 giorni per presentare un’istanza di sospensione legale della riscossione. Dal canto suo l’ente avrà 220 giorni per replicare. Se non dovesse procedere, allora il ricorso si definirà accettato e la cartella resa nulla. In caso di rigetto della richiesta due sono le strade: pagare o fare ricorso al giudice. Eventualmente si può ricorrere alla Commissione Tributaria Provinciale.

Bollo auto, quando fare ricorso
Bollo auto, cosa fare se si è in ritardo con la scadenza (Canva) – Fuoristrada.it

E’ importante dire che durante l’istanza di sospensione non si può procedere al fermo del veicolo o al pignoramento. Per concludere riassumiamo i passi che deve compiere il proprietario di un veicolo che non ha il bollo in regola.

E’ necessario verificare di non aver ricevuto alcun richiamo, in quanto ogni avviso blocca il calcolo del tempo trascorso facendo ripartire da zero per cui i tre anni prima della prescrizione potrebbero diventare di più. Controllare poi la data di consegna alla posta della notifica da parte dell’ente e se si è convinti di essere nella ragione e che quindi il bollo risulta prescritto, entro 60 giorni fare ricorso se si viene sollecitati al pagamento.

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