Ve lo ricordate? È stato il primo SUV in Europa, oggi è un cimelio da collezione

Oggi i SUV sono i mezzi più diffusi in circolazione, ma negli anni ’70 esisteva soltanto un modello. Ecco di quale si tratta.

Da qualche tempo a questa parte gli Sport Utility Vehicle sono diventati i re delle nostre strade, motivo per cui ci sembra quasi scontato vederli circolare. Amati dagli automobilisti per le loro dimensioni che gli conferiscono un senso di sicurezza e garantiscono una migliore visibilità  grazie alla posizione di guida rialzata, sono ormai i mezzi più prodotti da tutte le Case del mondo.

Ve lo ricordate? È stato il primo SUV in Europa, oggi è un cimelio da collezione
SUV – Fuoristrada.it

Adesso ci sembra quasi scontato, ma in passato non era affatto così. Al contrario ne esistevano davvero in numero esiguo. Per trovare i primi esemplari bisogna tornare indietro agli anni ’70 e precisamente nel Regno Unito.

Ai primordi dei SUV, ecco quando sono nati

Uno dei primi, almeno nel Vecchio Continente, è stato il Range Rover. La sua peculiarità stava nel sapersi adattare all’asfalto tanto quanto allo sterrato. In pratica voleva essere una macchina capace di conciliare ogni tipo di esigenza.  Il tam tam del Regno Unito arriverà presto alle orecchie dei colossi tedeschi e così nasceranno la Mercedes Classe G, piuttosto che l’Audi Q7 o ancora la Porsche Cayenne e la BMW X5, più improntante sulla strada che l’off-road.

Va detto che in origine questi veicoli erano stati ideati per affrontare le molte strade bianche che costituivano i centri abitati, di conseguenza per le persone dotate di patente, puntare su questo genere di automobile era una necessità, più che un desiderio. Progettati sulla base delle competenze sviluppate acquisite in campo militare, i primi modelli non brillavano sicuramente per comodità e performance. Esteticamente poco accattivanti, non erano nemmeno troppo spaziosi e nel caso del Rover aveva solo tre portiere per garantire rigidità alla struttura.

Gli interni non erano concepiti per un uso cittadino, ma trattandosi di veicoli adatti anche a zone fangose, erano costruiti in un materiale facilmente lavabile con la classica canna da giardino. Gli strumenti erano pochi, giusto l’essenziale. E forse proprio questa sua caratteristica ha permesso al SUV britannico di aggiudicarsi ben due volte la Parigi- Dakar, allora manifestazione ponte tra Europa e Africa.

Il propulsore era un V8 ripreso dalla Bruick, capace di spingere fino a 130 cv e di raggiungere una velocità pari a 150 km/h, mentre sul fronte consumi con un litro di carburante si era in grado di coprire 5 km. Il pubblico a cui era destinato era perlopiù collocato in zone di campagna.

A causa dello scoppio della guerra del Kippur e del conseguente grave incremento dei prezzi della benzina, tutte le autovetture realizzate sulla scia del Range Rover in quel periodo, fecero flop.

Ciò malgrado il protagonista della nostra storia costruito da quella che allora si chiamava British Leyland, entrò nel cuore di tante, compreso di chi non aveva alcun motivo di bramare un veicolo da percorsi sterrati.

Seppur non con la reattività attesa, l’azienda introdusse via via delle migliorie,come la quinta marcia, il cambio automatico, le quattro porte e dei sedili più confortevoli. Nell’arco di 26 anni ne verranno rilasciate 325mila unità.

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