Euro 7, nuovo terremoto: la proposta dell’Europa cambia le carte in tavola

L’Unione Europea sta cercando di cambiare sempre di più la mobilità su strada e il regolamento sulle Euro 7 subirà delle modifiche.

Da diverso tempo l’obiettivo a livello internazionale è quello di limitare quanto più possibile l’inquinamento. Si tratta di una presa di coscienza che merita un plauso, nonostante arrivi con colpevole ritardo vista la gravità attuale della situazione, ma l’Unione Europea si è sempre mostrata in prima linea sul fronte ecologico.

Euro 7, ecco come cambia
Euro 7, cambiamento dell’Unione Europea (Fuoristrada)

Non vi è dubbio alcuno che il passaggio più importante e da un certo di vista anche molto complicato, comporterà il passaggio definitivo delle automobili da un motore endotermico a uno elettrico. Al momento ci sono sicuramente ancora molti cambiamenti da dover portare avanti, con i costi delle vetture a impatto zero che sono decisamente molto più alti e soprattutto prestazioni e autonomia devono migliorare.

Le automobili maggiormente inquinanti sono invece da sempre quelle che montano un motore che presenta un carburante a gasolio. Ecco dunque come mai sono già moltissimi i Comuni, in Italia e non solo, che stanno cercando di limitare quanto più possibile l’ingresso di automobili in varie zone cittadine se queste dovessero essere eccessivamente inquinanti.

La rottamazione delle automobili inquinanti ha comportato una sensibile riduzione delle emissioni di CO2, con la Lombardia che addirittura ha finito in anticipo i contributi stanziati per questo rinnovamento del parco auto. La grande novità dall’Unione Europeo è però legato alla progettazione delle auto Euro7, dunque sempre meno inquinanti, ma qualche problema continua a sorgere e a rallentare il rinnovamento.

Ritardi per le Euro7: ecco cosa è successo

Nuovi problemi e ritardi per la progettazione delle automobili Euro7, con la Commissione Ambiente dell’Eurocamera che ha votato di recente il rinvio della norma per l’installazione delle auto Euro7 al 2023. Si tratta di un cambiamento necessario, in quanto al momento i tempi non sono ancora maturi per poter dare vita a questi sistemi entro il 2025, come inizialmente progettato.

Slitta l'obbligo di auto Euro7
Alexandr Vondra, commissione Ambiente UE (Ansa – Fuoristrada)

Si dilatano i tempi anche per gli autobus e per i camion, con il limite per questi che era fissato per il 2027, ma che invece dovranno farsi trovare pronti per il 2031. La supremazia di coloro che volevano rimandare questo cambiamento è stata netta, tanto è vero che a votare favorevolmente sono stati in 52 contro 32 contrari e un solo astenuto.

Stando a quanto riporta sicurauto.it, la decisione di inviare il tutto ha raccolto il parare favorevole da parte del relatore Alexandr Vondra, con quest’ultimo che ha spiegato come si sia trovato un buon punto d’incontro tra le esigenze dell’ambiente e quelle commerciali. Si è così voluto non bloccare un progetto che sta molto a cuore all’Unione Europea, ma solamente si è preferito dare più tempo per poterlo realizzare nel miglior modo possibile.

Saranno moltissimi altri i rinnovamenti per quanto riguarda il cambiamento della viabilità in Europa nei prossimi anni. Ci sarà l’obbligo del monitoraggio di vari parametri, la nascita del passaporto ambientale del veicolo e ci saranno controlli molto più severi sulla durata delle automobili. I cambiamenti dunque non mancheranno, ma serve tempo per portare a termine queste migliorie.

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