Caro benzina e costo sempre più alto dei carburanti fossili: niente paura, la doppia notizia è in arrivo. Gli italiani torneranno presto a respirare, ma attenzione all’altro lato della medaglia: tutto svelato, ci sono i dettagli
Di certo non è stata un’estate semplice per tanti automobilisti italiani e per i tanti viaggiatori della e nella nostra Penisola. Il prezzo della benzina e dei carburanti fossili ha toccato prezzi davvero scabrosi. Ed è finito addirittura con lo sfiorare i 3 euro al litro alla colonnina del self service. Adesso la situazione appare in netto miglioramento, soprattutto dopo l’intervento del Governo Meloni e con l’introduzione della (tanto discussa) accise mobile. 
Con la nuova manovra statale, ora gli automobilisti potranno sentirsi un po’ più tutelati. Quando il prezzo del greggio e del barile aumenteranno (e di conseguenza anche il costo della benzina alla pompa, ndr), l’accise diminuirà di pari passo. Un dare e avere da parte dello Stato italiano, che ha scelto di aiutare così i propri automobilisti e pendolari su gomma. Ed evitare le crisi createsi subito dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino. Non solo: sono previsti ulteriori sconti per clienti abitudinari e possessori di tessere fedeltà (per esempio, la carta ‘Dedicata a te’ presso ENI).
Piano ad esultare: prezzo benzina, le brutte notizie sono comunque alla porta
Detto questo, piano ad esultare. Le brutte notizie potrebbero e rischiano di arrivare dall’Unione Europea. Difatti gli organi continentali sono al lavoro per introdurre un nuovo sistema di scambio delle quote di emissione di anidride carbonica. Un qualcosa che supera il trasporto su strada e che addirittura andrà a coinvolgere il riscaldamento domestico. Di pari passo, anche le compagnie del petrolio avranno nuovi obblighi pecuniari, da dover rispettare in base alle emissioni di anidride carbonica prodotte durante l’iter produttivo di benzina, gasolio ed altri carburanti fossili.
In poche parole: aumentano gli obblighi per i produttori, aumentano i costi per i consumatori. Entro il 2027, dunque, questa nuova direttiva potrebbe portare ad un innalzamento del prezzo della benzina di quasi 10 centesimi per litro. E addirittura un aumento del prezzo del gasolio di ben 12 centesimi per litro. L’analisi è stata condotta da ‘Reuters’ e dimostra la totale incertezza in cui è avvolto il settore dell’Automotive e dei motori in generale. Incertezza anche e soprattutto produttiva, visto che la transizione definitiva verso l’elettrico è continuamente rimandata, nel mentre che i prezzi del verde salgono impazziti.