Cinture di sicurezza, scatta l’allarme in Italia: emerge la verità

Le cinture di sicurezza sono di vitale importanza quando si va in auto, ma i dati in Italia continuano a essere poco confortanti.

Ormai non è più di certo un mistero il fatto che mettersi al volante della propria auto in strada possa essere molto rischioso. Gli incidenti nel Belpaese non mancano mai e infatti i numeri sono sempre più preoccupanti. Questo ha comportato anche un netto aumento delle assicurazioni, con queste che hanno dovuto risarcire i clienti molto di più nel 2023 rispetto al 2022.

Scatta l'allarme per le cinture di sicurezza
Allarme in Italia per le cinture di sicurezza (fuoristrada.it)

Tante volte basta stare attenti a poche semplici regole per poter evitare gravi incidenti e uno degli esempi più evidenti è l’uso della cintura di sicurezza. Si tratta di un qualcosa davvero di incomprensibile il perché tante persone non vogliano in alcun modo utilizzare questo strumento che in varie occasioni si è dimostrato un salvavita.

Addirittura in passato, quando fu reso obbligatorio il suo utilizzo, erano in molti a utilizzare delle magliette bianche con sopra disegnata una ipotetica cintura di sicurezza. Ovviamente in questi casi la Polizia deve utilizzare il pugno duro con le multe nei confronti dei trasgressori che sono molto salate.

Quando si è pizzicati senza questa cintura regolarmente attaccata si passa infatti da un minimo di sanzione di 83 Euro fino a un massimo di 332 Euro. Sanzioni dunque che fanno capire come mai sia di vitale importanza utilizzarla, ma a quanto pare i dati in Italia continuano a essere allarmanti e per nulla confortanti.

Uso delle cinture posteriori: in Italia la usa uno su tre

Con gli anni, grazie anche alle continue segnalazioni interne alla stessa automobile, ormai è diventato uso comune l’utilizzo delle cinture di sicurezza nei posti anteriori, con i dati che parlano di un utilizzo dell’80% degli automobilisti. Purtroppo ciò che è evidente è che ancora troppe persone al giorno d’oggi non riescono a capire come anche si trova nei sedili posteriori necessita di questo strumento.

Un italiano su tre usa le cinture posteriori
Cintura sicurezza, problemi in Italia (fuoristrada.it)

Lo studio è stato portato avanti dalla PASSI, ovvero la Porgessi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia, con i suoi dati che sono raccolti nel periodo compreso tra il 2021 e il 2022. Solamente il 36% degli italiani è consapevole del fatto che utilizzare la cintura di sicurezza anche posteriormente non solo è un salvavita, ma è anche Legge.

I numeri non sono migliorati negli ultimi anni e si possono notare dei passi in avanti solo nel lungo termine, tornando al 2008 dove la percentuale era solo del 19%, In questo caso si nota una netta spaccatura dell’Italia, perché in realtà nel Nord c’è molta più attenzione riguardo l’uso delle cinture di sicurezza rispetto al Sud.

Friuli Venezia-Giulia, Trentino Alto-Adige, Veneto e Valle d’Aosta fanno registrare infatti numeri superiori al 60% di coloro che sale in auto, mentre stanno sotto al 20% Sicilia, Puglia, Molise e Campania (maglia nera con il solo 15,3%). Numeri che dovranno per forza cambiare il prima possibile, perché un utilizzo continuo delle cinture di sicurezza anche posteriormente permetterà di evitare gravi danni fisici dopo un incidente in strada.

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