Alla viglia del GP dell’Austria Sainz si confessa e parlando del suo avvenire non mostra dubbi. Ecco cosa ha in piano di fare.
Completati otto round del lungo Mondiale in programma in questo 2023 della F1 Carlos Sainz occupa la quinta piazza della generale piloti con 68 punti contro i 102 di Lewis Hamilton che lo precede. Alla luce delle attuali forze in campo e dello slancio della Mercedes, probabilmente sarà già un successo superare il britannico da qui ad Abu Dhabi. Per il futuro invece, la storia è ben diversa.
Dal paddock del Red Bull Ring, il madrileno ha dato un pubblico aut aut alla Ferrari. Se la squadra non si dimostrerà in grado di creare un’auto competitiva con cui combattere per la vittoria, allora le loro strade si separeranno. Dunque, nessuna dichiarazione di amore eterno come va invece di moda fare adesso, ma un vero e proprio avviso. 
E come dare torto al figlio d’arte. A 28 anni, 170 corse disputate in F1 e soltanto un successo ottenuto, a Silverstone, nel 2022, sa bene di non avere tempo da perdere, perché nella top class dell’automobilismo un attimo si è giovani e quello successivo già superati.
Parlando del gap che la SF23 ha attualmente sulla Red Bull, il #55 ha analizzato: “Lo scorso campionato eravamo più veloci di loro di un decimo in qualifica e più lenti di due o tre decimi sulla distanza. La situazione non è cambiata, se non che la forbice si è allargata“, la sua amara constatazione a Motorsport.com.
Il bottino pesante, si sa, si raccoglie alla domenica e finché le cose non cambieranno per il Cavallino ci sarà sempre da masticare amaro.
“Ogni fine settimana cerchiamo di provare qualche novità per capire cosa non funziona“, ha confessato elogiando il grande lavoro che si sta facendo in fabbrica. “Non ho mai passato tante ore al simulatore o in riunione come adesso!“, ha evidenziato.
Il futuro di Sainz lontano dalla Ferrari?
L’imprevedibilità della macchina, che in certi momenti sembra funzionare alla perfezione e in altri invece è un disastro, ha certamente influito sullo stato d’animo del team, agevolando tensioni interne e chiacchiere esterne che non stanno aiutando.
“Quando la Scuderia non vince è sempre soggetta a critiche. Ero venuto a Maranello preparato psicologicamente, ma per capire veramente il significato devi esserci. Detto ciò quando hai la meglio sulla concorrenza è il posto più bello al mondo“, ha ammesso i pro e i contro di rappresentare l’equipe più osservata del Circus. 
Convinto che il gruppo stia attraversato un periodo transitorio dopo l’arrivo del boss Frederic Vasseur al posto di Mattia Binotto e che prima o poi si vedrà la luce, Carlitos ha anche rivelato di volere certezze per il suo domani. Il suo contratto è in scadenza a fine 2024 ed entro il prossimo inverno vorrebbe sapere cosa fare.
“Non avere idea di dove si correrà non è bello. L’ho già provato in carriera. Il mio target è vincere qui, ma se non sarà possibile dovrò guardarmi attorno“, ha concluso consapevole che il suo nome è stato di sovente collegato a quello di Audi che entrerà nella serie a partire dal 2026.