“Non esiste più”, choc in casa Ferrari: la rivelazione di un protagonista della Rossa

Parole dure dallo storico presidente di Ferrari Luca Montezemolo che ha affermato quanto segue in merito al futuro non solo del marchio italiano ma di tutta la nostra industria automobilistica: davvero finirà così?

Il futuro intero del mercato automobilistico italiano potrebbe essere in dubbio: secondo un protagonista assoluto del mondo dell’automotive del novecento addirittura rischiamo di sparire. Davvero queste dichiarazioni sono realistiche? Vediamo cosa è successo.

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Anche Ferrari è a rischio (Fuoristrada.it)

Ancora una volta, il centro della questione riguarda l’Europa e la sua decisione più importante per il mondo automobilistico del vecchio continente che verrà preso presa e per cui sono in corso grandi trattative tra il nostro paese, gli altri oppositori e i paesi membri che sono già pronti a farlo.

Verso un futuro incerto…

Che il futuro del mercato automobilistico sia sempre più incerto e soprattutto nel vecchio continente è ormai chiaro, non sono pochi gli economisti, i politici ed i semplici appassionati di motori che non sono per niente convinti di cosa Bruxelles voglia fare entro il 2035: ci riferiamo ovviamente al piano di mettere al bando i motori tradizionali, nel caso non abbiate seguito per niente la questione.

La situazione è evidentemente complessa ma c’è chi addirittura pensa che il mercato italiano potrebbe essere sconvolto a tal punto da questo cambiamento da cessare di esistere o venire fortemente ridimensionato. Una previsione fosca e forse troppo pessimista ma che arriva da una personalità troppo importante per essere ignorata. Vediamo dunque cosa ha detto di preciso Luca Cordero di Montezemolo.

Una vita per le auto

Il nome di Luca Cordero di Montezemolo non è certo sconosciuto agli appassionati di automobili italiani e a chi Ferrari la segue in Formula Uno e non da una vita: il dirigente e politico italiano classe 1947 che attualmente ha cambiato settore ed opera come dirigente della Nuovo Trasporto Viaggiatori, prima ditta privata in Italia legata al mondo dei treni ad alta velocità è ben più famoso per la sua esperienza in casa Maranello durata tanti anni.

L’imprenditore ha diretto la Ferrari a lungo, in particolare modo è rimasto legato al mondo delle corse proprio nel periodo migliore per la casa italiana che ha portato a casa numerosi titoli con Michael Schumacher e Kimi Raikkonen in Formula Uno nel periodo dei primi anni duemila. Dopo una breve parentesi politica, ecco che l’imprenditore torna a parlare di automobili.

Futuro nero

Se l’elettrico dovrebbe accendere un bagliore di speranza per il mondo sempre più inquinato e dilaniato dall’uso e consumo smodato di combustibili fossili, rischia anche di far presagire un futuro buio per l’industria automobilistica italiana: “Il rischio di diventare subordinati alla Cina che produce la maggior parte delle auto a batteria è concreto”, secondo le dichiarazioni dell’ex numero uno di Ferrari riportate su Formula Passion in questi giorni.

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Davvero le auto elettriche porteranno questi problemi? Sembra di si (Fuoristrada.it)

L’ex dirigente della casa italiana più titolata in Formula Uno rincara la dose puntando il dito contro l’Unione Europea che avrebbe a sua detta dato vita ad un processo troppo rapido e poco oculato: “Non sono mai stato un grande fan delle auto elettriche ma credo comunque che l’Europa abbia deciso di correre troppo”. Del resto, è difficile abbandonare in modo indolore il mondo dei motori tradizionali ma cosa potremmo fare?

Noi italiani purtroppo possiamo muoverci ben poco dato che come ha analizzato Montezemolo siamo sempre più periferici in Europa: “L’industria italiana in questo settore è ormai inesistente. La Fiat? Prende le decisioni a Parigi, anche la Magneti-Marelli è stata comprata. Siamo sempre più deboli”. Un futuro che ricorda vagamente quanto accaduto alla BL in Gran Bretagna negli anni settanta. E non è affatto un bene.

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