Caos Red Bull, interviene l’antitrust: la norma che potrebbero aver violato

Brutte notizie per la Red Bull. L’antitrust europea si muove, ecco la norma che potrebbe essere stata violata.

In pista le Red Bull stanno dimostrando una superiorità non indifferente nei confronti delle altre scuderie. Nei primi due Gran Premi della stagione i gradini più alti del podio sono stati appannaggio delle due vetture di Verstappen e Perez. In Bahrain a sorridere è stato l’olandese, in Arabia Saudita il compagno di scuderia. E chi dei due non ha vinto ha comunque centrato il secondo posto. Solo Alonso è riuscito ad salire con loro sul podio, sul gradino più basso.

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L’azienda austriaca alle prese con alcuni problemi con le autorità europee (LaPresse) Fuoristrada.it

Ferrari e Mercedes sembrano attardate. Al cospetto di un campionato che, visto anche l’exploit dell’Aston Martin che, oltre ad una vettura di livello, può contare anche su di un fuoriclasse del volante come Alonso, le due rivali annunciate della vigilia sembrano dover ricorrere urgentemente a delle contromisure. Altrimenti il rischio concreto è che, di fronte ad una situazione del genere, il campionato del mondo di Formula 1 del 2023 potrebbe risultati essere già segnato a favore della scuderia anglo-austriaca.

Red Bull, se la scuderia sorride per l’azienda madre non è un buon momento

Ma se sul lato sportivo la Red Bull può sorridere, lo stesso non si può dire sul lato commerciale. L’azienda madre infatti è finita nel mirino dell’antitrust europea. Alla Red Bull viene contestato un abuso di posizione dominante sul mercato che avrebbe portato alla violazione delle norme europee che vietano cartelli e pratiche restrittive. Nella giornata del 20 marzo, come riporta FormulaPassion.it, sono state anche effettuate delle perquisizioni da parte delle autorità nelle varie sedi dell’azienda, tra cui anche in quella austriaca.

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Sul versante automobilistico le cose per la Red Bull stanno andando per il meglio (LaPresse) Fuoristrada.it

Dal punto di vista strettamente sportivo la scuderia non rischia nulla. Qualora fossero accertate violazione riguardo l’antitrust europea a farne le spese sarebbe l’azienda madre. Dall’azienda hanno emesso un breve comunicato con il quale fanno sapere che collaboreranno con le autorità per tutte le questioni che li riguardano. Nel concreto l’azienda rischia una multa, ma potrebbe avere l’immunità qualora dimostri di collaborare con la Commissione.

Dopo la morte del fondatore dell’impero Red Bull Dietrich Mateschitz, la Red Bull è passata nelle mani di un board composto da tre persone: Franz Watzlawick, il direttore finanziario Alexander Kirchmayr e Oliver Mintzlaff, il quale è colui maggiormente legato al segmento sportivo. Dal punto di vista societario la Red Bull è per il 49% di proprietà della famiglia Mateschitz, nella persona del figlio Mark, e per il restante 51% di proprietà della famiglia Yoovidhya.

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