Tesla ed Elon Musk da anni hanno decisamente arricchito il mondo dell’auto. Adesso però le cose sembrano stare diversamente.
Quanto fatto, costruito e realizzato da parte di Tesla e dal suo CEO Elon Musk, è davvero straordinario. Un’azienda che ormai è padrona indiscussa del mercato automobilistico lato elettrico, almeno per quanto permane l’Occidente. Una posizione dominante, che certamente potrebbe donare non pochi vantaggi in vista del futuro.
A partire dal 2035, infatti, Unione Europea e molti rilevanti stati in USA completeranno la tanto discussa – in positivo come in negativo – transizione dalle motorizzazioni tradizionali all’alimentazione elettrica. Una sorta di rivoluzione automobilistica, se vogliamo, e che potrebbe portare non pochi vantaggi ad un brand già di spicco quale è Tesla.
Da questo momento alla data di riferimento, però, di tempo per lavorare sul presente e l’immediato futuro ce n’è ancora moltissimo. Tesla dovrà quindi fare grande attenzione a non dilapidare un tesoretto creato nell’ultimo decennio con successo e fatica. E magari evitare alcune situazioni tortuose, come ad esempio quella di cui parleremo quest’oggi.
Tesla, che fai? La notizia non è incoraggiante
Tesla punta sempre in grande. Su questo non ci sono molti dubbi. La guida autonoma è sicuramente uno degli argomenti più spinosi e allo stesso tempo cari all’azienda americana. Teoricamente dovrebbe curare ancor più la sicurezza di conducenti e passeggeri ma, evidentemente, il suo sviluppo non è ancora arrivato a questo punto. E infatti l’NHTSA, agenzia nazionale per la sicurezza dei trasporti negli Stati Uniti, ha ordinato il richiamo della guida autonoma Tesla Full Selfdriving FSD; il motivo? E’ ritenuta irragionevolmente pericolosa.
In special modo, in prossimità degli incroci tale sistema di guida autonoma è fin troppo pericolosa. Ma anche nelle strade urbane in generale, ai segnali di STOP e pure per quanto permane la risposta dell’auto con la luce gialla del semaforo. I modelli principalmente accusati di tale comportamento poco sicuro, e per questo motivo richiamati, sono quelli che hanno installato internamente il software FSD Beta; parliamo delle Tesla Model S (2016-2023), Model X (2017-2023), Model 3 (2020-2023) e Model Y.
Per quanto riguarda Tesla, comunque, rilascerà un aggiornamento software gratuito, contattando i clienti entro il 15 aprile prossimo. Insomma, per quanto l’azienda in mano ad Elon Musk sviluppi e rinnovi sempre di più l’automotive per come lo conosciamo oggi, non sempre tutto ciò creato dal marchio con sede ad Austin in Texas è a prova di legge. Vedremo in futuro se almeno per quanto riguarda la guida autonoma le cose andranno diversamente.