Boom Stellantis, gioisce l’Italia intera: iniziativa lodevole per i lavoratori

Lavorare insieme ha portato i suoi frutti: ecco come la holding olandese Stellantis è riuscita a tenere testa alle numerosissime rivali sul mercato che pure hanno colpito duro. Buone notizie per dirigenti e lavoratori.

In un mondo dove il capitalismo porta ad una competizione sfrenata e senza esclusione di colpi è bene che le aziende cerchino di lavorare insieme per far fronte alle rivali: la importantissima holding olandese che tutti ben conosciamo e che annovera nel suo listino di marchi anche qualche vecchia conoscenza italiana sembra in grado di reggere benissimo la concorrenza di chiunque.

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Ottime notizie in arrivo (Fuoristrada.it)

Vincere insieme

Il concetto di cartello o monopolio nel sistema economico capitalistico non è visto di buon occhio: si pensa infatti che se tutte le aziende si unissero sotto la stessa holding, cosa molto improbabile ma non impossibile, i prezzi diventerebbero davvero insostenibili per gli acquirenti di qualsiasi bene. In ogni caso lavorare insieme tra più aziende sembra la soluzione migliore su un mercato che nei prossimi anni diventerà ancora più complicato come quello dei motori.

Lo sa bene la holding olandese che conosciamo come Stellantis che nel corso degli ultimi anni ha riunito sotto la stessa bandiera ben 15 famosi marchi produttori di automobili riuscendo quindi ad opporsi ad altre società di grandi dimensioni come General Motors, Honda e Toyota che stavano letteralmente facendo a pezzi la concorrenza.

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Per i lavoratori nel settore delle automobili, il rischio di una crisi è sempre dietro l’angolo… (Fuoristrada.it)

Ci sono le italiane

Tra le case automobilistiche controllate da Stellantis troviamo alcuni marchi italiani che sono stati anche gli artefici della fusione che ha portato alla sua nascita: parliamo di quelli racchiusi nel Gruppo FCA come Fiat e di conseguenza tutte le case da essa controllate che includono Abarth, Lancia ed Alfa Romeo, tutti marchi che in questi anni sono in fase di rilancio.

Bisogna considerare che meglio fattura un’azienda, migliori saranno le ricadute sui lavoratori che operano per essa che risultano quindi teoricamente al sicuro da licenziamenti e tagli al personale ma anche sui clienti che beneficiano di una migliore assistenza, prezzi di favore e iniziative benefiche dei marchi in questione. Dati alla mano, Stellantis non può proprio lamentarsi dell’anno appena conclusosi.

Nella top trenta

Come riportano le testate specializzate in economia, la holding Stellantis ha chiuso il 2022 in modo eccellente con un ricavo netto di ben 179,6 miliardi di Euro che fanno registrare un miglioramento negli utili del 18% rispetto al 2021. Non solo: questo livello di guadagno ha fatto schizzare la holding al 29esimo posto tra le aziende mondiali inserite nel Global Fortune 500, un importante indice che classificai gruppi aziendali per ricavato.

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La FCA è stata tra le promotrici della fusione (Fuoristrada.it)

I risultati del gruppo industriale insomma non sono stati solo positivi ma un miglioramento netto rispetto all’anno precedente, considerando anche la violenta crisi che ha investito il settore delle automobili tra prezzi della benzina e del gas che schizzano alle stelle, difficoltà nell’approvvigionamento di chip e componenti per produrre automobili nuove e ritardi nelle consegne.

Nel futuro immediato, la holding si interesserà quindi a crescere nel settore ecologico costruendo altre cinque fabbriche per produrre automobili elettriche, ibride e plug in creando nuovi posti di lavoro. Nei prossimi anni, la sfida sarà migliorare ancora la crescita del 41% nelle vendite di vetture Green incontrata da Stellantis lo scorso anno.

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