Caro carburante, fino a 2.000 euro di multa se lo fai: automobilisti in ansia

Il caro carburante è un problema che coinvolge il nostro Paese ormai da tempo e che sembra essere ancora di difficile soluzione. Il rischio concreto di subire una multa salatissima è però davvero dietro l’angolo.

La guerra in Ucraina, scoppiata ormai quasi un anno fa, ha contribuito a generare un problema che ancora adesso non si è risolto: il caro carburante. Fare rifornimento si è ormai trasformato in un vero e proprio salasso, al punto tale da mettere in difficoltà tantissime famiglie, già stremate da aumenti che coinvolgono molti altri settori.

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Il caro carburante è un problema da tempo in Italia – Foto | Fuoristrada

Anzi, questo ha finito per influire anche sull’acquisto di molti prodotti che si trovano sulla nostra tavola. Gli autotrasportatori che riforniscono i punti vendita hanno infatti mezzi alimentati a diesel, che è arrivato a costare più della benzina. Un problema non da poco anche per chi è costretto a macinare ogni giorno decide di chilometri per motivi di lavoro, che hanno scelto una vettura a gasolio pensando di risparmiare.

Il caro carburante tocca tante famiglie

Il governo Draghi aveva provato a correre ai ripari per aiutare gli italiani alle prese con il caro carburante, introducendo il taglio delle accise, che ha permesso di risparmiare 30 centesimi al litro in fase di rifornimento. L’avvento al governo di Giorgia Meloni ha però eliminato con il nuovo anno questo vantaggio, come hanno avuto modo di vedere con i propri occhi tanti automobilisti. In autostrada, addirittura, si è arrivati a toccare quota 2.5 euro al litro.

Il malcontento è evidente, non solo da parte degli automobilisti, ma anche da parte degli stessi gestori, che erano arrivati a indire uno sciopero per difendersi dall’accusa di essere speculatori.

L’esecutivo ha però provato a venire incontro ai contribuenti obbligando i distributori a mettere in mostra il prezzo medio dei carburanti a fianco a quello applicato, in modo tale che risultino evidenti a tutti eventuali differenze. Una mossa che non è però per niente piaciuta agli addetti ai lavori, spaventati dalle sanzioni previste per gli irregolari.

Sanzioni che fanno paura

Pur di tutelare gli utenti, il governo ha deciso di imporre ai gestori sanzioni che potevano arrivare fino a 6 mila euro. Al loro fianco si è schierato il Garante, che ritiene che questa mossa possa essere un deterrente per gli automobilisti stessi, convinti che non favorirebbe la concorrenza.

Chi pensava in un passo indietro dell’esecutivo è rimasto comunque deluso. Questo è effettivamente arrivato, ma solo in parte: come rivelato dal Corriere della Sera, la multa massima può arrivare a quota 2.000 euro e scatterà non più dopo tre violazioni, bensì dopo quattro. Una volta scattati i 60 giorni, anche non consecutivi, è prevista la sospensione dall’attività per “un periodo non inferiore a un giorno e non superiore a 30 giorni”. Prima della modifica legislativa questa scattava per un periodo che nadava da 7 a 90 giorni.

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Distributore espone prezzi carburanti – Foto | Fuoristrada.it

Un’ulteriore novità riguarda inoltre la modalità di esposizione del prezzo medio. Questo sarà su “base regionale e delle province autonome” sulle reti non autostradali, mentre in autostrada sarà “su base nazionale“, in considerazione dei diversi chilometri che può fare chi viaggia.

In arrivo inoltre un’app per dispositivi mobili, che darà modo agli utenti di individuare il distributore più conveniente nelle vicinanze.

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