Incentivi auto, grandi notizie per gli italiani: è subito boom

Gli incentivi auto rappresentano spesso uno strumento ideale per smuovere il mercato in periodo di crisi. E anche quelli introdotti ora dal governo stanno registrando numeri importanti in poche ore.

Acquistare una vettura nuova comporta un investimento importante, nonostante nella maggior parte dei casi si punti su un finanziamento pluriennale che permette di ridurre l’impatto della spesa. In un periodo come questo fare un passo così importante (negli anni ci sono una serie di spese supplementari da gestire) può sembrare quasi impensabile per molti, soprattutto per chi ha un contratto in scadenza.

Molti arrivano così a rimandare l’operazione e lo fanno nonostante in famiglia possa esserci davvero l’esigenza di sostituire una macchina, specialmente se ha diversi anni di vita alle spalle. Usufruire degli incentivi auto può servire però a smuovere anche gli indecisi.

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Gli incentivi auto possono essere una vera occasione – Foto | Canva

Incentivi auto: un aiuto per clienti e aziende

Il settore automobilistico è stato certamente quello che ha sofferto maggiormente a causa delle restrizioni introdotte a causa della pandemia. Molte famiglie hanno riscontrato in prima persona un calo evidente della propria capacità di acquisto, che li ha portati a ridurre drasticamente le spese ritenute superflue.

Nonostante il passare dei mesi, solo adesso alcuni stanno provando faticosamente a rialzarsi, non senza fatica e appaiono ancora dubbiosi all’idea di fare un investimento a lunga scadenza, come può essere quello richiesto per un’auto, nonostante per alcuni sia indispensabile per raggiungere il proprio posto di lavoro ogni giorno.

Rottamare un vecchio veicolo aiuta certamente a ridurre l’importo previsto, ma a volte può non bastare. È proprio per questo che già in passato la situazione si è davvero smossa attraverso l’introduzione di una serie di incentivi auto, che hanno dato uno slancio positivo alle aziende, ma anche a chi era in cerca di un’opportunità tangibile di risparmio.

In tanti ne stanno approfittando

La data fissata per sfruttare i nuovi incentivi auto è stata il 10 gennaio 2023, valida sia per chi completa un acquisto in quella giornata, ma anche per chi aveva sottoscritto un accordo dal 2 gennaio, in modo tale da allargare così la platea dei beneficiari.

Particolare attenzione, come già accaduta nel recente passato, è rivolta a chi sfrutta un veicolo a basse emissioni. Il contributo previsto è infatti differente a seconda del tipo di veicolo scelto:

– 0-20 g/km: 3 mila euro senza rottamazione; 5 mila con rottamazione
– 21-60 g/km: 2 mila euro senza rottamazione; 4 mila con rottamazione
– 61-135 g/km: 0 euro senza rottamazione; 2 mila con rottamazione.

A seconda del tipo di vettura che si acquista si può avere quindi un’idea di quanto si andrà a risparmiare. Alla prima fascia appartengono le vetture elettriche, alla seconda solo i modelli plug-in, alla terza, macchine con motore ibrido e termico, prevalentemente dei segmenti A (citycar), B (utilitarie) e C (compatte).

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La concessionaria segue l’operazione per il cliente – Foto | Canva

È però stato stabilito anche un tetto di spesa a cui si può fare riferimento per capire il vantaggio previsto:

– 0-20 g/km: 35 mila euro (42.700 Iva compresa)
– 21-60 g/km: 45 mila euro (54.900 Iva compresa)
– 61-135 g/km: 35 mila euro (42.700 Iva compresa).

La rottamazione di un vecchio veicolo è obbligatoria solo per chi sceglie un modello con motore termico e ibrido con emissioni comprese tra 61 e 135 g/km. È inoltre necessario che il mezzo che si decide di “dare dentro” sia intestato all’acquirente di quella nuova o a un suo familiare convivente da almeno 12 mesi e inferiore alla classe Euro 5.

Al momento le preferenze sembrano essere dirottate soprattutto per quelle con motore endotermico, ma la situazione potrebbe certamente cambiare nei prossimi giorni. Spetta alla concessionaria a cui ci si decide di rivolgersi prenotare il bonus sulla specifica piattaforma informatica del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove sarà rilasciato un codice di prenotazione. Una volta perfezionata l’immatricolazione, sarà compito del rivenditore portare a termine l’operazione inserendo il numero di targa. A quel punto sarà la concessionaria stessa a ricevere il contributo e a versarlo alla casa automobilistica, che potrà recuperarlo come credito di imposta.

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