Formula Uno, la Red Bull è stata grande protagonista del 2022, come certificato dai risultati in pista. Mercedes lo sa decisamente bene.
La stagione 2022 di F1 è stata senza la minima ombra di dubbio quasi totale appannaggio della Red Bull e di Max Verstappen. Il fuoriclasse olandese, dopo aver battuto al fotofinish Lewis Hamilton nel finale thrilling di Abu Dhabi nel 2021, si è ripetuto ben più nettamente nel 2022. Charles Leclerc e la Ferrari non hanno potuto nulla nel tentativo vano di fermare l’ex pilota della Toro Rosso, che peraltro ha infranto il record di vittorie conquistate in una singola stagione, in passato appartenuto a Sebastian Vettel e Michael Schumacher.
Tantomeno la Mercedes, che ha concluso terza e fin troppo lontana dalla Red Bull in campionato. Questo non può essere solo merito di Verstappen, perché per quanto talentuoso non è stata l’unica formula vincente della scuderia angloaustriaca. Concetto che Mercedes e Toto Wolff hanno decisamente chiaro in mente, come dimostrano gli ultimi eventi legati al binomio più vincente della storia della Formula Uno.
Formula Uno, Toto Wolff spiazza tutti: ecco cosa manca a Mercedes
Non è stata una stagione semplice per la Mercedes, per usare un eufemismo. Terzo posto nel mondiale costruttori a distanza glaciale da Red Bull. Inimmaginabile, dopo 15 titoli mondiali su 16 dal 2014 al 2021. Risultati schiaccianti, plateali, forse ineguagliabili. Non esiste fan o appassionato che potesse credere ad una Mercedes fuori dalla lotta per il mondiale prima dell’inizio della scorsa stagione. Poi, certo, lo sport è fatto di cicli e momenti. Una flessione capita anche ai migliori, non c’è alcun dubbio.

Ma, ad ogni modo, in maniera così netta nessuno se lo sarebbe mai aspettato; Toto Wolff, team principal della scuderia, compreso. Ma come si può spiegare le difficoltà del 2022, che hanno portato ad un risultato tanto deludente? Ai microfoni di Speedweek.com, il numero uno della scuderia di Brackley ha spiegato molto chiaramente ciò di cui avrebbero avuto bisogno: “Ci è mancato uno come Adrian Newey. Per Red Bull è stato un vero e proprio fattore avere un tecnico che avesse già operato in F1 ai tempi dell’effetto suolo. Noi invece abbiamo sottostimato questo aspetto, anche se penso che i nostri tecnici siano straordinari e aver attraversato una stagione così complicata possa portare ancora più benefici a loro e al resto della scuderia a lungo termine”.
Dichiarazioni molto chiare, che evidenziano la verità più grande di sempre correlata agli sport, F1 in particolare; per vincere c’è bisogno di tutto il pacchetto. Se manca qualcosa, i risultati stentano ad arrivare. E di certo, la Red Bull è stata capace di unire ogni cosa per arrivare allo straordinario risultato finale che mancava dal 2013: il mondiale costruttori.