Ducati contro tutti, Dall’Igna è furioso: “Ci hanno bandito, è sbagliato e antisportivo”

Proteste in casa Ducati per una decisione presa da più team coalizzati contro la scuderia italiana. Gigi Dall’Igna non le ha mandate certo a dire ai rivali, giudicando con parole dure ciò che viene considerata un’ingiustizia dal team italiano.

Quando si compete in un campionato dove partecipano tantissimi team con interessi contrapposti, non è facile per gli organi competenti prendere una decisione che metta d’accordo tutti. Stavolta, a fare le spese di questo provvedimento è stato il team Ducati che non è per niente soddisfatto. Scopriamo cosa è successo e come ha commentato il team di meccanici e specialisti che segue i piloti durante il campionato mondiale.

Rabbia Canva 1_1_2023 Fuoristrada
Notizie che fanno arrabbiare! (Fuoristrada.it)

Un momento storico

La scuderia italiana Ducati sta vivendo un momento cruciale nella sua storia sportiva: dopo il primo ed unico trionfo del 2007, a distanza di ben 15 anni il team italiano è riuscito finalmente a bissare il successo in MotoGP centrando un traguardo che ad una scuderia così prestigiosa mancava davvero. Ora, da campione in carica, Ducati si appresta a consolidare o perdere il proprio dominio sul campionato importantissimo.

Come prevedeva anni fa il campione Jorge Lorenzo, Ducati sta vivendo un momento importantissimo in cui può schierare le motociclette più veloci del campionato. Dietro questa superiorità troviamo sicuramente l’operato di un dirigente come Gigi Dall’Igna che sta facendo un grande lavoro per rendere le motociclette competitive anche durante questa stagione che sarà cruciale per mantenere il titolo.

Francesco Bagnaia, fresco campione del mondo MotoGP, in azione 2 gennaio 2023 fuoristrada.it
Francesco Bagnaia, fresco campione del mondo MotoGP, in azione fuoristrada.it

Una tecnologia rivoluzionaria 

Tra le migliori “armi” che Ducati avrebbe potuto schierare quest’anno, troviamo uno strumento noto come abbassatore che da alle motociclette un vantaggio importante in pista. In termini comprensibili, si tratta di un dispositivo che tramite la semplice pressione di un pulsante abbassa l’assetto della due ruote sportiva in rettilineo spingendola a velocità maggiore. Noto anche come Holeshot, questo strumento ha dato a Ducati quella marcia in più necessaria contro le rivali che però hanno protestato.

Ebbene si perchè come si evince dalle ultime notizie, un commissione composta da Honda, KTM, Yamaha, Aprilia e Suzuki che tra l’altro si avvicina a lasciare il mondo del MotoGP per concentrarsi sulla transizione ecologica si è presentata alla FIM chiedendo l’abolizione di questo dispositivo. Secondo i cinque marchi, l’Holeshot non sarebbe un vantaggio giusto per la casa italiana.

Protesta durissima

Presentata alla fine dell’anno scorso quando ormai il titolo era in mano a Ducati, questa rimostranza ha avuto un effetto importante sulla FIM che ha modificato il regolamento, secondo quanto si apprende dalle ultime notizie, proprio per mettere al bando l’abbassatore. Inutile dire che Ducati non ha preso per niente bene quello che si può definire come una bella pugnalata nella schiena al marchio. Va infatti ricordato che l’holeshot non era considerato fuori regolamento l’anno scorso.

Igna Web Source 1_1_2023 Fuoristrada
Proprio Dall’Igna ha dato voce al malcontento della squadra (Fuoristrada.it)

Naturalmente il team italiano non è rimasto in silenzio di fronte a questa decisione, percepita come un’ingiustizia gravissima. Lo stesso Direttore di Ducati Corse Gigi Dall’Igna ha affidato il proprio disappunto alla conferenza stampa con i cronisti riportata su Formula Passion“Cambiare le regole per rendere inutilizzabili le nuove tecnologie è qualcosa di profondamente sbagliato ed antisportivo”, le dure parole del dirigente.

La risposta di Ducati, fallite le vie diplomatiche, sarà quella sportiva con i meccanici del marchio che sono già pronti a mettere a punto nuove tecnologie: “Ci hanno bandito un’idea. Pazienza, ce ne faremo venire altre migliori, conclude Dall’Igna. La tensione in pista sarà palpabile quest’anno. E’ proprio vero che la cosa difficile non è arrivare al top ma restarci, specie quando gli altri team si oppongono in modo così deciso alla squadra vincitrice.

Impostazioni privacy