Tesla si avvia a chiudere il peggiore anno della sua storia. Quindi, la decisione di cui sta parlando il mondo intero può dirsi in qualche modo una diretta conseguenza
La decisione presa è di quelle che scuotono il mercato. E, infatti, non appena la notizia è iniziata a circolare, non solo si è diffusa in tutto il mondo a macchia d’olio. Ma ha causato anche contraccolpi assai importanti sulla borsa. Ma per Tesla ormai il destino è segnato. Vedremo cosa accadrà all’azienda e ai suoi azionisti. 
Non sappiamo se tutto possa essere messo in collegamento anche con un impegno e una presenza di Elon Musk sempre più volatile e diradata con riferimento alla sua azienda specializzata nella costruzione di veicoli elettrici. Il magnate è senza dubbio un vulcano di idee ma, forse, ormai un po’ troppo preso da altri business. Non solo il suo pallino per lo spazio o la sua passione per bitcoin e criptovalute. Ma, nell’ultimo periodo, anche una ossessione per il suo nuovo acquisto, Twitter, tramite il quale sta guerreggiando con mezzo mondo.
Pensate che appena un anno fa, Musk vinceva il premio come persona dell’anno 2021. Oggi, invece, il New Yorker, con ironia ipotizza la creazione di un fantomatico premio come persona “più esasperante” del 2022. Il Premio Nobel Paul Krugam lo ha anche definito “un oligarca petulante”.
Fatto sta che Tesla si avvia a chiudere il peggiore anno della sua storia. Quando ormai l’anno può dirsi concluso, gli analisti tratteggiano una brusca inversione di rotta per quella che era la casa automobilistica che per lungo tempo è stata la più preziosa al mondo. Gli investitori sono preoccupati dall’indebolimento della domanda per le auto elettriche e i titoli di Tesla a Wall Street hanno perso il 70% del loro valore dal picco del novembre 2021.
Tesla, addio alla produzione
Insomma, l’incertezza economica globale potrà sicuramente giocare un ruolo. Ma anche Tesla ci sta mettendo del suo. Le ultime proiezioni di borsa ci dicono che Tesla abbia lasciato sul terreno il 3,13% delle azioni dopo la comunicazione effettuata circa la fine della produzione. La decisione presa nelle ultime ore, quindi, si innesta in un periodo non di certo florido per la creatura di Elon Musk.
La casa automobilistica ha infatti sospeso la sua produzione nello stabilimento di Shanghai a partire da sabato scorso per una settimana. La decisione di interrompere il lavoro, nella più grande fabbrica del mondo di Tesla, arriva mentre un’alta percentuale dei suoi lavoratori e fornitori si è dichiarata positiva al Covid-19. La notizia è riportata dal Wall Street Journal, che cita fonti a conoscenza della questione 
La Cina, peraltro, è probabilmente lo Stato al mondo che in questo momento ha le misure di contenimento del Covid più stringenti. L’arresto temporaneo segue un recente rallentamento della domanda globale di veicoli Tesla. Secondo i dati ufficiali, le vendite d’auto a novembre sono calate del 9,2% rispetto all’anno precedente. La fabbrica di Shangai produce oltre 750.000 veicoli all’anno. La produzione dovrebbe riprendere il 2 gennaio, ma, visto l’attuale periodo non si può dare per certo neanche questo.