Red Bull, marchio ormai storico. Dalle bibite all’automobilismo, il passo è stato difficile ma concreto. Anche se qualcosa sta per cambiare.
La storia della Red Bull, anche se forse qualche purista non sarebbe d’accordo, andrebbe messa per iscritto su di un libro. Anche soltanto pensare di iniziare a vendere una bibita e arrivare a rendere il brand stesso talmente colossale da poter partecipare praticamente a qualsivoglia tipologia di disciplina, è a dir poco grandioso. Parlando di auto, prendiamo per esempio la Formula Uno. 
Dal 2010 ad oggi, il team angloaustriaco ha realizzato i sogni più intimi di Sebastian Vettel e Max Verstappen, considerati due dei più grandi e vincenti piloti della storia dell’automobilismo. I titoli, fra mondiale piloti e costruttori, conquistati sono ben undici. Insomma, si può considerare una storia da favola quella dell’azienda con sede a Milton Keynes. Una favola che però in una determinata disciplina sembra essere destinata a spegnersi purtroppo. Scopriamo di cosa si tratta e che cosa sta accadendo.
Red Bull, l’addio è ad un passo: incredibile ma vero
Abbiamo ampiamente parlato della Red Bull, azienda di straordinario successo che ha investito in tantissime discipline nel corso della propria storia. Pure nel motorsport, nel quale fra motociclismo e automobilismo i successi non si contano a momenti. In un’altra categoria molto amata e seguita in ogni angolo del globo, però, il team europeo sembra vicino a dire addio. Non parliamo di F1, MotoGP – partnership con KTM e sponsorizzazioni varie – ma di WEC.
proprio la partecipazione all’Endurance pare essere in bilico. Il che sorprende, visto e considerato che proprio nel Mondiale di Endurance aveva fatto ritorno solo nel 2021. Almeno per quanto riguarda il programma del campionato turismo tedesco. Il motivo sarebbe quello legato al cambio di proprietà del DTM. Gerhard Berger, ex pilota Ferrari in F1, ha ceduto il marchio all’ADAC (il più grande club automobilistico tedesco) dopo l’uscita di scena dell’ITR.
Insomma, a quanto pare la partenza di Berger, che da sempre è estremamente legato alla Red Bull e all’ex boss della società – Dietrich Mateschitz – avrebbe convinto la scuderia a fare dietrofront. Anche perché Red Bull aveva dato l’ok per la collaborazione con AF Corse e la partecipazione alle gare con le due Ferrari 296 GT23. Questa indiscrezione decisamente infiammata è arrivata direttamente da Autosport. Già nelle prossime ore potremmo sapere qualcosa di più limpido e soprattutto ufficiale. Anche per i piloti stessi, il futuro è incerto più che mai. Red Bull, vincente in F1, ma decisamente ‘in bilico’ in un’altra disciplina a quattro ruote.